Di fronte all’inaugurazione di un’opera tanto attesa dai marsalesi, il confronto pubblico è doveroso. E’ proprio dall’incrocio tra opinioni e sensibilità diverse che cresce e matura la coscienza civile di una comunità. Nei giorni scorsi abbiamo dato in cronaca la notizia dell’inaugurazione, poi abbiamo ascoltato i punti di vista – legittimamente critici – dell’architetto Tommaso Lentini e del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Pubblichiamo oggi la replica a quest’ultimo di Elio Piazza, che propone un’interpretazione diversa del Monumento ai Mille e del suo carattere evocativo.
Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, avendo visto l’immagine dell’inaugurando Monumento ai Mille di Marsala scattata dal drone, con la sicurezza che gli è propria, ha sentenziato che quel monumento “ non evoca nulla “. Egli è un clinico che emette la diagnosi senza visitare il paziente, senza auscultarlo. Se vedesse da vicino il monumento prossimo alla inaugurazione potrebbe ricredersi ed affermare il contrario, cioè che esso è il più evocativo di quanti ne esistano. Infatti, le due murate riportano tutti i 1.089 volontari sbarcati a Marsala l’11 maggio 1860, con nome, cognome ed anno di nascita di ciascuno traforati nelle lastre metalliche ed inducono a conoscerne le relative biografie consultando il sito web www.centrogaribaldino.it > Biografie dei Mille.Tali biografie sono state raccolte dal maestro elementare Giuseppe Caimi, attraverso la corrispondenza interscolastica nel trentennio 1950 – 1980, in un corpus manoscritto inedito digitalizzato dai ragazzi delle scuole e dal volontariato culturale di Marsala nel 150° anniversario dell’Unità d’ Italia.
Elio Piazza