Nel 2001 la vecchia Dc si era sciolta sette anni prima con la prima Repubblica. L’ex leader della Cisl D’Antoni, che oggi guida il Coni Sicilia, e Ortensio Zecchino fondano Democrazia europea con il sogno di dare vita al terzo polo centrista che si ritagli uno spazio politico tra la Casa delle libertà di Silvio Berlusconi e l’Ulivo di Romano Prodi e Francesco Rutelli.
Tra i sostenitori del progetto politico c’è anche Pippo Baudo: la moglie, il soprano Katia Ricciarelli che nelle ore successive alla morte di Baudo si è detta distrutta, verrà candidata con il partito centrista alle elezioni politiche di quell’anno in Lombardia, Marche e Umbria.
A fine 2002, dopo un anno e mezzo dalla sua fondazione, l’esperimento di Democrazia europea si arena ma le sirene della politica torneranno a suonare alla porta di Pippo Baudo nel 2005. L’Unione di Prodi gli chiede di correre per la presidenza della Regione Siciliana ma Baudo non accetta. Sarà Rita Borsellino un anno dopo a portare la bandiera del centrosinistra contro l’uscente Totò Cuffaro, che rivincerà le elezioni.
Nell’agosto 2012 il conduttore rivelerà di avere ricevuto un’altra proposta di candidatura per Palazzo d’Orleans da parte del Partito democratico siciliano e di averla rifiutata per una seconda volta.
“Il Pd mi ha chiesto di candidarmi”, svelò Pippo Baudo e tanto bastò in quei giorni per scatenare il caos nel centrosinistra di allora che alla fine punterà tutto su Rosario Crocetta vincendo le Regionali.