Torna in libertà il marsalese 57enne Giovanni Piccione, che si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in associazione mafiosa. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto l’istanza dell’avvocato Vito Cimiotta che aveva richiesto per il suo assistito l’annullamento della custodia cautelare in quanto a suo avviso non vi erano “gravi indizi di colpevolezza”.
Questi i fatti oggetto del provvedimento
Giovanni Piccione, assieme a Massimo Antonino Sfraga, anche lui ai domiciliari, nel 2021 avrebbe aiutato i congiunti Pietro e Domenico Centonze (padre e figlio), ad assicurare profitto in una vicenda presunta di turbativa d’asta al Tribunale di Marsala di un bene immobile, situato tra Marsala e Petrosino. Tra gli indagati, oltre ai Centonnze, anche il loro cugino Pietro, il mazarese Alessandro Messina ed i marsalesi Michele Marino, Giovanni Antonio Bilello, Giancarlo Angileri e Gaspare Tumbarello. Con il ritorno in libertà di Piccione, sono 8 le misure cautelari che sono state annullate dal Riesame dopo le richieste presentate dalle difese.