Alle prime luce dell’alba militari della Capitaneria di Porto di Trapani, con il supporto operativo del personale della Squadra Mobile della Questura di Trapani, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Trapani, che dispone gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, nei confronti di quattro persone, accusate, a vario titolo, dei delitti di inquinamento ambientale e gestione illecita di rifiuti.
Nella stessa Ordinanza figurano altre tre persone destinatarie del divieto di dimora nei Comuni di Trapani e Paceco.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari, prevede altresì, il sequestro preventivo di due società riconducibili ai quattro indagati destinatari della misura degli arresti domiciliari, nonché del compendio aziendale costituito da mezzi pesanti e macchine operatrici.
Le indagini, iniziate a partire dal 2020, condotte dalla Capitaneria di Porto di Trapani e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine a reiterati sversamenti illeciti di rifiuti, anche pericolosi, nel bacino fluviale del fiume Lenzi – Baiata, protetto da vincoli paesaggistici ed individuato tra i siti “Natura 2000”.
Ad alcuni degli indagati sono stati contestati anche i reati di truffa ai danni dello Stato e falsificazione di documentazione, per aver falsificato ripetutamente formulari destinati al tracciamento dei rifiuti, poi illegalmente smaltiti nelle discariche realizzate abusivamente nell’area prossima alla Riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco.