Chiedono con forza l’intervento risolutivo della Regione i Sindaci dei comuni di Erice, Paceco, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Favignana, Poggioreale, Salemi, San Vito Lo Capo e Valderice che stanno affrontando il difficile contenzioso con l’Ente Acquedotti Siciliani in merito al mancato pagamento dei canoni fognari e di depurazione e le problematiche inerenti alle eccedenze nelle bollette.
L’Amministrazione di Paceco ha quantificato in circa 665 mila euro, l’ammontare dei danni che l’EAS avrebbe causato alle casse comunali per avere trattenuto i canoni fognari e depurativi dal 2006 al 2014, oltre a circa 110 mila euro per gli interventi fatti dal Comune in via sostitutiva nel periodo dal 2011 al 2014. Vincenzo Maltese, legale incaricato, sta predisponendo la documentazione per chiedere il rimborso di quanto dovuto, oltre al risarcimento di tutti i danni quantificabili.
Giacomo Tranchida, a nome dei Sindaci del territorio, ha richiesto un ulteriore tavolo tecnico con la Regione per “assumere decisioni ed iniziative concrete, nel quale, finalmente, poter esaminare i gravi problemi più volte sollevati in materia di approvvigionamento idrico, e trovarne una possibile soluzione”. Il precedente incontro, svoltosi lo scorso 28 febbraio, infatti non è stato risolutivo.
“La cosa preoccupante – commenta il sindaco di Paceco Biagio Martorana– è che non si vede alcuna luce in fondo al tunnel, in quanto l’EAS continua a non rimborsare nulla, né si prevede che lo faccia in futuro; al contempo la Regione, piuttosto che intervenire, continua ad essere assente ai tavoli tecnici e alle richieste di incontro dei sindaci serviti da EAS”.
“Ci sono tutte le condizioni per procedere nei confronti di EAS, cosa che faremo a breve – evidenzia l’avvocato Vincenzo Maltese, che è presidente dell’associazione “Osservatorio per la Legalità e per i Diritti Violati” e delegato dell’associazione CO.DI.CI. (Centro per i Diritti del Cittadino) – ma chiameremo in causa anche la Regione per culpa in vigilando, visto il mancato riversamento di migliaia di euro nelle casse del Comune di Paceco, che eziologicamente è stato costretto anche a manovre correttive sui tributi a discapito dei cittadini”.