“Il Commissario Burgio mi ha chiesto una grossa mano d’aiuto e di mobilitazione per facilitare le operazioni di pulizia delle case di Salinagrande, atteso che l’organizzazione di Protezione Civile, nonostante i tanti volontari, non riesce a dare una definitiva spallata all’emergenza per la rimozione del fango dalle strade e case. Per questo motivo, ho deciso di utilizzare ogni mezzo affinché la Città di Trapani aiuti i suoi stessi concittadini trapanesi, seppur oggi sotto la denominazione del nuovo Comune di Misiliscemi”.
Sono le parole del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, che non solo ha visitato i luoghi dell’esondazione del fiume Verderame ma non è mancato al Consiglio comunale aperto, nonostante sia stato investito da polemiche in Piazza, che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
“Che la consigliera Garuccio, per quanto mi si racconta, rispetto a tali emergenze ipotizzi addirittura una fuga da parte mia dal Consiglio comunale è una cosa assolutamente vergognosa e falsa rispetto alla quale la stessa dovrebbe fare “penitenza”. Ribadisco, ho rappresentato le prioritarie esigenze di cui sopra al Presidente del Consiglio comunale in maniera garbata e nel rispetto dei rapporti istituzionali”, chiarisce Tranchida.
A Salinagrande ha già preso il via la campagna aiuti e domenica sia il sindaco che la Giunta ha dato una mano a spalare il fango insieme a diversi cittadini.
Ma la protesta sta anche nel pretendere l’attivazione di mezzi, molti, per ripulire quanto lasciato dall’ultima alluvione. Per il vero, va detto, nelle altre città italiane colpite da nubifragi, i volontari sono stati sempre presenti, al di là dei mezzi meccanici.