#IlPoloNonSiTocca: reagiscono così le associazioni studentesche trapanesi all’eventualità di una chiusura del Polo Territoriale Universitario della Provincia di Trapani, esprimendo la massima preoccupazione e apprensione.
Ecco la nota delle associazioni Unitrapani e Alfaomega:
“Gli studenti sono pronti a difendere il permanere dell’istituzione universitaria nel territorio trapanese e ad intraprendere ogni azione che sarà reputata più opportuna ed incisiva, così da poter finalmente diradare la cortina di incertezza ed instabilità che, da tempo, avvolge questo importante e prezioso centro di cultura e sviluppo.
Diventa imprescindibile, in una situazione del genere, tutelare il diritto allo studio di circa 1.500 studenti che si ritroverebbero a dover sopportare un gravoso – ed a volte insostenibile – trasferimento nella sede universitaria palermitana o, addirittura, in altri atenei. Si tratta di una condizione di disagio che rischia di mettere a repentaglio non soltanto la comunità studentesca trapanese ma l’intero territorio, che verrebbe privato di una delle poche realtà rimaste come fulgido esempio di alta formazione e cultura. Chiediamo pertanto all’Assemblea dei Soci del Consorzio, al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore Regionale all’Istruzione ed alla Formazione, al Commissario Straordinario del Libero Consorzio dei Comuni della Provincia di Trapani, al Rettore dell’Università degli Studi di Palermo per quanto di competenza, di porre in essere – in tempi strettissimi – ogni misura necessaria alla sopravvivenza e al rilancio del Polo Universitario trapanese, agendo unitamente e concretamente per scongiurare la chiusura dello stesso.”
A chiarire la vicenda è intervenuto anche il Consigliere comunale Arturo Galfano che già in passato se ne era occupato. Da quanto dichiarato dal’esponente di Sala delle Lapidi, lo scorso anno l’ex Commissario della Provincia Darco Pellos, ha emesso una delibera di recesso da socio di maggioranza dal Consorzio Universitario (72% del fondo consortile), venendo meno all’obbligo del versamento della quota di 860mila euro. “Ingroia subentrato a Pellos, era intervenuto deliberando una tantum di 500mila euro ma pare che non avrebbe revocato l’atto unilaterale di recesso. “Se cosi fosse – ha affermato Galfano – non essendo l’ex Provincia più socia, non avrebbe potuto decidere di nominare propri rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio e di contro, sia il Comune di Marsala che quello di Trapani che danno al Consorzio ogni anno 100 mila euro ciascuno, non hanno rappresentanti nel CdA. Chiedo al Commissario di Marsala, Giovanni Bologna di verificare tale grave notizia”.Già due anni fa si era posto il problema di un’eventuale chiusura del Polo di Trapani. Allora si scongiurò tale possibilità provocata dai tagli della Regione siciliana mentre l’ex sindaco di Marsala Giulia Adamo aveva proposto al Consiglio di non votare il versamento della quota destinata all’Università ma il Massimo Consesso Civico bocciò quella proposta, dando un notevole contributo al rilancio del Polo trapanese.