Incandela (IV-Azione): “La mia sfida contro il qualunquismo di chi dice che siamo tutti uguali”

Vincenzo Figlioli

Incandela (IV-Azione): “La mia sfida contro il qualunquismo di chi dice che siamo tutti uguali”

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domenica 04 Settembre 2022 - 09:43

Insegnante, per anni alla guida dell’associazione antiracket “Io non pago il pizzo e tu?” nonchè dirigente locale di Italia Viva, Francesca Incandela è candidata all’Ars nella lista del cosiddetto “Terzo Polo” (IV-Azione) nato dall’alleanza tra Matteo Renzi e Carlo Calenda

Com’è nata la sua candidatura?

Ancora una volta, così come è accaduto con la nomina di coordinatrice provinciale di Italia Viva, è stata una incredibile sorpresa ed una notizia inaspettata. Matteo Renzi e Davide Faraone hanno voluto e scelto per le elezioni regionali del Collegio di Trapani una donna siciliana, fortemente ancorata al territorio provinciale, con una storia di attività sociali e di volontariato, proprio perché possa consapevolmente rappresentare le istanze e le problematiche socio-economiche che attanagliano e persistono. Nasce così la mia candidatura, per dare voce a chi è figlia di questa terra e ne conosce pregi, difetti e storture.

Cosa pensa del divorzio tra Calenda e Letta alla vigilia della presentazione delle liste?

Lo strappo tra Calenda e Letta ritengo sia la conseguenza di una politica di alleanze che non ha riscosso il consenso del primo e che ha dimostrato quanto confusa e – secondo la mia personale opinione – contraddittoria sia stata invece la “strategia” del secondo. Personalmente ho sempre ritenuto fallimentare, politicamente parlando, la necessità del PD di Letta di volere al suo fianco il movimento 5 stelle. Un movimento che ho sempre avversato sin dalla sua nascita per il populismo ed i toni che lo hanno contraddistinto e che oggi rivela la sua inconsistenza, anzi incapacità nell’amministrare la res publica. Calenda oggi è un nostro alleato (di Italia Viva, ndr) poiché si è reso conto che l’attuale coalizione è coerente, sia nei programmi – mi riferisco anche all’agenda Draghi – che nella preparazione delle liste dei candidati.

Il vostro candidato alla presidenza, Gaetano Armao, è stato per cinque anni accanto a Musumeci. Come valuta il suo operato?

A me piace guardare avanti, pensare al futuro, costruire un progetto riformista per la nostra Isola. Ascoltando e seguendo gli interventi pubblici di Armao, ho apprezzato soprattutto la sua attenzione verso le imprese siciliane poiché la sofferenza e le difficoltà economiche in cui versano significano mancanza di posti di lavoro, emigrazione dei nostri giovani, povertà crescente…Ed è proprio su questi temi che occorrerà confrontarsi e ritengo che avere accanto e sostenere persone competenti in ambito economico potrà sicuramente fare la differenza.

Lei viene dal mondo della scuola. Cosa pensa del crescente fenomeno dell’emigrazione giovanile verso le regioni del Nord o altri Paesi?

In questi ultimi dieci anni sia come docente che come madre ho potuto tristemente constatare come migliaia di giovani sono andati a studiare nelle Università del nord e in seguito per lavoro trasferirsi definitivamente o nelle regioni del nord o in altre europee. Il nostro territorio si sta lentamente spopolando di energie ed intelligenze giovanili e non in tutti è libera scelta quella di trasferirsi altrove, è una necessità, la stessa necessità quindi creata dal bisogno di assicurare un benessere a sé e ai familiari che vide tale fenomeno negli anni ’50 e’ 60. Non possiamo né dobbiamo tornare indietro, c’è un dovere, un obbligo morale che ci impone di risolvere tanti nodi economici per ridare fiducia alle nuove generazioni. E solo l’occupazione, la creazione di posti di lavoro in sinergia con le nuove tecnologie digitali, ambientali, turistiche ed infrastrutturali potrà arginare ciò che oggi rappresenta una lacerante perdita per le famiglie, per la società e per la crescita del nostro territorio.

Lei è stata per diversi anni alla guida di un’associazione antiracket a Mazara. Ultimamente il tema della lotta alle mafie sembra aver assunto un ruolo marginale nel dibattito politico. Che ne pensa?

I temi della Legalità e della lotta alla mafia sono ben presenti nel nostro programma di Governo, la mafia strozza le imprese, impedisce lo sviluppo, cancella le libertà e i nostri diritti, come non combatterla considerato che la nostra coalizione ed Italia Viva si sono battute e continuano a farlo proprio per sottrarci a tali forme di negazione delle libere scelte dell’individuo? Ecco la fondamentale differenza sia da una destra urlante ed antiumanitaria sia da una sinistra confusionaria e poco incisiva. Ritornando a ciò che mi si chiede, qualcuno afferma che bisogna finirla con le “passerelle commemorative”, in parte sono d’accordo se esse si limitano a stuoli di passerelle con persone, anche politiche, in cerca di notorietà, ma la Memoria, quella vera, quella concreta, va alimentata nelle scuole, fra i giovanissimi, nel sociale e con azioni reali, concludenti. In primis con il sostegno a chi denuncia, alle imprese confiscate che non devono essere abbandonate in mano a corrotti o incompetenti, con il senso dell’onestà che pervada ogni gradino dalle amministrazioni comunali ai dirigenti, ai deputati tutti.

In caso di elezione all’Ars su quali temi intende concentrare il suo impegno?

Essendo stata una docente per tantissimi anni ed avendo conseguito un dottorato sulla dispersione scolastica in Italia con particolare attenzione alla situazione scolastica siciliana e nel trapanese, avendo inoltre predisposto progetti sulla formazione giovanile e sull’educazione alla Legalità, credo di avere acquisito sufficiente esperienza per potermi occupare di tale tematica in sinergia con chi invece si occuperà di edilizia scolastica in quanto altra problematica annosa e trascurata è quella delle strutture degradate dei nostri istituti scolastici, spesso fatiscenti, privi di riscaldamenti, di mense, di laboratori, di palestre e spazi comuni. Sono consapevole di essere Davide contro Golia, in questa campagna elettorale, per me comunque l’avversario più temibile è l’astensionismo, la sfiducia verso la classe politica in generale. Concludendo, è mio proposito proprio cercare di dialogare con i dubbiosi, gli astensionisti, i qualunquisti che nel calderone degli incapaci ed inconcludenti mettono tutti, senza differenziare, senza porre attenzione ai programmi, alle proposte, alle idee innovatrici… È la mia sfida.

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