Pd di Marsala: solo un richiamo scritto per i sei che si erano candidati fuori dal partito

redazione

Pd di Marsala: solo un richiamo scritto per i sei che si erano candidati fuori dal partito

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sabato 13 Marzo 2021 - 12:32

Si è conclusa con un epilogo tutto sommato soft, la vicenda del provvedimento disciplinare avviato nei confronti di sei tesserati del Pd di Marsala. A fine gennaio, come si ricorderà, Rino Passalacqua, Mario Rodriquez, Luana Alagna, Linda Licari, Massimo De Vita e Matilde Sciarrino erano stati destinatari di una nota da parte della commissione provinciale di garanzia, in seguito al deferimento avanzato nei loro confronti dalla segretaria comunale Rosalba Mezzapelle e condiviso dal segretario provinciale Domenico Venuti. Oggetto dell’iniziativa, la candidatura dei sei esponenti dem in liste diverse da quella ufficiale del Pd alle ultime amministrative, ma comunque all’interno della coalizione a sostegno del sindaco uscente Alberto Di Girolamo.

“Ho applicato lo Statuto, visto che i tesserati avevano disatteso il deliberato della direzione Provinciale ed il successivo comunicato regionale”, aveva spiegato la segretaria Mezzapelle nel motivare il deferimento. “Abbiamo seguito una strategia condivisa”, avevano a loro volta replicato i sei rappresentanti del Pd di Marsala.

Della vicenda si è interessata anche la commissione regionale, a cui è stato presentato ricorso per la presunta incompatibilità di alcuni componenti dell’organo provinciale di garanzia. Da Palermo, come abbiamo scritto, l’indicazione indirizzata a Trapani era di evitare provvedimenti disciplinari che, in attesa di un approfondimento sulle presunte incompatibilità, sarebbero potuti risultare nulli.

Ad ogni modo, la commissione provinciale di garanzia è tornata a riunirsi questa settimana, decidendo di inviare un richiamo scritto a Rino Passalacqua, Mario Rodriquez, Luana Alagna, Linda Licari, Massimo De Vita e Matilde Sciarrino, sottolineando che ai sensi dello Statuto, la prossima volta si dovrà attendere il completamento della lista del Pd prima di decidere, eventualmente, di candidarsi con un’altra sigla elettorale.

Scongiurato, dunque, per i sei tesserati dem, il rischio di esclusione dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori del Pd per il 2021 e il 2022, come inizialmente ipotizzato.

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