Finanziaria regionale, piano vaccinazioni, esecutivo nazionale e crisi dei pentastellati sono alcuni dei temi trattati nell’intervista al parlamentare dell’ARS, vicepresidente della commissione “Esame delle attività dell’Unione Europea” e componente di quella al bilancio.
In settimana il ddl bilancio e la legge di stabilità sono approdati nelle commissioni di merito. I documenti verranno esaminati in commissione bilancio fino al 3 marzo per la presentazione in Aula. Qual è il suo giudizio, allo stato attuale, su quanto sottoposto all’esame dei deputati?
Sono arrivati, a metà febbraio, i due documenti contabili che l’Assemblea aspettava da un po’ di tempo: la legge di bilancio di previsione 2021-2023 e la legge finanziaria per l’anno 2021-2023. Sostanzialmente, queste due leggi, vanno a coprire un buco che da troppi mesi va avanti in Assemblea, perché l’ultimo bilancio approvato risaliva all’inizio dello scorso anno e l’ultima finanziaria a maggio 2020. Da allora, il governo aveva solamente esitato il bilancio consuntivo. Quindi, il rendiconto 2019 che a dicembre dello scorso anno, a seguito di una serie di rilievi sollevati dalla Procura della Corte dei Conti su circa 300 milioni di euro di residui attivi che andavano cancellati, e che la Regione non aveva cancellato, è stato ritirato in autotutela. Adesso, sono in esame questi due disegni di legge. Sono arrivati prima nelle commissioni di merito e martedì saranno in commissione bilancio. Noi abbiamo sollevato l’impossibilità di esaminare il bilancio di previsione 2021-2023 proprio in assenza del rendiconto 2019. Quindi, l’impossibilità di conoscere i saldi di chiusura del rendiconto 2019, siano essi negativi, come tutti sappiamo, siano essi positivi, cosa assolutamente molto improbabile dato che il disavanzo della Regione è veramente mostruoso. Abbiamo sempre detto che, in assenza dei saldi, il bilancio di previsione non si può approvare né tanto meno una legge finanziaria che impegna nuova spesa quando sono tagliate tutte le spese del 2022-2023. Spese di legislazione corrente. Quindi, questa è la prima criticità sollevata per quanto riguarda il bilancio di previsione. L’altra è che, per la prima volta, vediamo un disavanzo nuovo presunto. La Regione siciliana, in attesa della parifica della Corte dei Conti, accantona 100 milioni di euro per un possibile disavanzo nell’anno 2020. Disavanzo che ancora non è stato accertato e che in via precauzionale la Regione accantona. Secondo me, sottostimandolo. Lo scopriremo in sede di parifica della Corte dei Conti, che non può partire se la Regione non approva il rendiconto 2019. Quindi, sia la Corte dei Conti sia l’Assemblea regionale hanno sollevato il fatto che senza il rendiconto 2019 loro non possono effettuare il lavoro di parifica e noi non possiamo andare avanti. In merito alla finanziaria 2021-2023, invece, lo abbiamo detto in più comunicati stampa, la riteniamo leggera. Non si addentra nei veri problemi della Sicilia. Di natura ordinamentale, accontenta un assessore piuttosto che un altro, senza avere una visione utile ad affrontare un periodo di post pandemia se non in piena pandemia ancora, purtroppo per la Regione, che sicuramente ha causato grandi danni all’economia e a tutta la regione. Quindi, l’abbiamo vista senza la capacità di incidere sui reali problemi della Sicilia. Solamente, un po’ di norme appiccicate con la colla a destra e a manca, prodotte da un assessorato piuttosto che da un altro.
Dall’8 marzo la Sicilia potrebbe passare a zona bianca, anche se negli ultimi giorni il numero dei contagi sembra essere in risalita. Come valuta la scelta del governo di andare verso questa direzione?
Io mi auguro, come è stato sempre fatto sinora, che le valutazioni vengano fatte in base a degli indici che siano veramente incontestabili, anche perché non ci possiamo permettere delle nuove restrizioni, soprattutto nel periodo che si avvicina: aprile, maggio, giugno. Personalmente, mi auguro una leggera spinta per quel motore economico che finora, purtroppo, è andato in grave crisi. Quindi, l’augurio è che si possa tornare a un po’ di libertà, anche se oggi non vi è chissà quale restrizione. Oggi come oggi, la gente ha un po’ mollato. Questo un po’ dispiace perché alcuni contagi continuano, in alcune città i numeri salgono, gli ospedali continuano ad avere molti posti occupati, quindi, la situazione rimane un po’ preoccupante. L’augurio è che si prenda coscienza che si sta per uscirne, anche grazie all’inizio delle vaccinazioni, soprattutto alle fasce più a rischio, agli over 80. Adesso si passerà anche alle scuole, insomma, avremo una vaccinazione un po’ più importante, che permetterà anche di stare un po’ più sereni e di affrontare bene la ripresa che deve esserci. E deve esserci il prima possibile. Ripeto, con tutte le precauzioni del caso perché temo che se il livello di vaccinazione non raggiunge percentuali utili ad affrontare bene l’inverno si rischia di ricadere nel solito errore. Questo non lo dico io, ma virologi, esperti. Chiaramente, l’augurio per la Sicilia è che si esca il prima possibile perché i danni all’economia credo che siano veramente molto, molto grandi e ancora non ce ne siamo resi conto. Io sono molto preoccupato per se e quando ci sarà la possibilità di licenziamenti, la fine della cassa integrazione. Adesso vedremo il nuovo governo che misure metterà in campo, perché si creeranno molti disagi sociali.
Rispetto al piano di vaccinazioni messo in atto dalla Sicilia, ad oggi sono state circa 300 mila le somministrazioni del vaccino, vi ritenete soddisfatti come opposizione?
Siamo partiti malissimo. Ci sono stati dei casi riportati anche dai media nazionali: medici che somministravano vaccini agli amici e agli amici degli amici. Casi eclatanti a Scicli, nel catanese e altri anche nel palermitano. Adesso, credo che con le vaccinazioni degli over 80 siano andate abbastanza bene. Qualche difficoltà per chi non riesce a deambulare e con postazioni un po’ distanti rispetto al centro di residenza. Sommariamente, sono andate bene. Adesso, vediamo quando si arriverà alla popolazione e, quindi, ai grandi numeri. Credo che sia la sfida più importante. Vedo la Regione un po’ in ritardo perché, ad oggi, l’unico padiglione che è stato realizzato su questo fronte è quello di Palermo. Uno in tutta la Sicilia mi sembra ancora un po’ indietro. Vedremo, appena ci saranno altri centri. So che molti comuni hanno dato la disponibilità per realizzare centri vaccinali in padiglioni comunali. Speriamo che i commissari e l’assessore si convincano che bisogna distribuire il più possibile per far partecipare più persone possibili alla vaccinazione. Quindi, credo che la vera sfida sarà, terminata la vaccinazione del personale scolastico, quella alla popolazione.
Nel governo Draghi sono entrati quattro siciliani come sottosegretari. Tre su quattro sono del M5S. Siete stati alla fine accontentati oppure no?
Manlio di Stefano ha origini palermitane, ma lavora da tanti anni a Milano, in Lombardia. Non credo che possa essere considerato un risultato del Movimento 5 Stelle Sicilia. Sono contento che ci siano due persone. Per Giancarlo (Cancelleri ndr), che devo dire ha fatto un buon lavoro da viceministro alle Infrastrutture, ora un gradino un po’ più in basso da sottosegretario. Credo che non mancherà l’impegno dimostrato nel corso dei mesi. Sulle infrastrutture ha dato una grossa mano alla Sicilia. Ha acceso grossi fari su alcune infrastrutture che erano ferme da anni. Mi auguro che porterà risultati ulteriori alla Sicilia. Ci sono alcune infrastrutture che dovrebbero terminare proprio quest’anno. In merito a Barbara Floridia, è una new entry. Vedremo come sarà nel ruolo di sottosegretario. È una senatrice che si è sempre battuta nelle battaglie ambientali del messinese. È alla sua prima legislatura, quindi, vediamo se il ruolo di governo le starà bene addosso. Sono certo, comunque, che anche lei, che non si è mai risparmiata, darà un grosso contributo. Però, bisogna vederlo e valutarlo con i fatti. Per ora, è un po’ prematuro. Detto ciò, io non sono contento del risultato ottenuto dal Movimento per la Sicilia. Alla fine perdiamo ministri, viceministri e sottosegretari per ritrovarci con due sottosegretari e credo che il Movimento meritasse di più. In Sicilia, aveva riportato risultati pazzeschi alle nazionali del 2018. Quindi, non sono soddisfatto. È un ragionamento campanilistico siciliano? No. È un problema di rappresentanza. Io credo che quando ci sono dei ministri del Sud che, comunque, hanno chiare le necessità, i progetti che servono al meridione, non può che fare bene. Poi, abbiamo perso ministeri molto importanti: il ministro per il Sud. Prima del Movimento, poi del Pd, ma comunque meridionali. Il ministro adesso è in mano a Forza Italia. Lì, passano tutte le programmazioni, fondi extra comunitari, extra regionali. Non credo sia un bel messaggio per la nostra terra. Vedremo i risultati, cosa riusciranno a portare avanti.
Il Movimento 5 Stelle sta attraversando un momento molto difficile, spaccature interne, espulsioni. Il caso Villarosa non ricordato nei ringraziamenti. Con Conte alla guida, invece, si può sperare che il Movimento non imploda?
Io ho criticato molto le espulsioni perché non le ritenevo uno strumento idoneo per quella fase. Troppi colleghi si sono ritrovati sì a dar seguito ad una votazione, ma una votazione ufficiata da un quesito, se mi posso permettere, che non era chiaro e, soprattutto, immagino che se fosse stato proposto dopo la lista dei ministri probabilmente non avrebbe ottenuto lo stesso risultato. Molti colleghi si sono ritrovati in grosse difficoltà a dare la fiducia ad un governo con al proprio interno Forza Italia e tanta altra brutta roba. Comprendo la necessità di fare un governo di larghe intese, soprattutto, in una pandemia del genere, però, espellere la gente che per anni ha dato il cuore al Movimento 5 Stelle…Poi, il caso emblematico della slide di ringraziamento dei sottosegretari uscenti, in cui si è dimenticato Alessio (Villarosa ndr). Non per fare un ragionamento di nuovo campanilistico, ma Alessio è un sottosegretario al MEF che, sia nel primo che nel secondo governo Conte, si è contraddistinto in battaglie sul serio molto importanti ed estremamente tecniche. Ha dato un rilievo importante alla politica siciliana, soprattutto, per chi segue quei temi un po’ difficili anche da comunicare. Brutto segnale della comunicazione. Credo che i colleghi nazionali hanno risposto all’unisono, mettendo la foto di Alessio in primo piano, dicendo “Avete dimenticato Alessio”. Io credo che la gente non possa essere scaricata in questo modo. E mi auguro che ci possano essere anche ripensamenti su queste azioni che sono state eccessivamente rigide. Invece, in merito a Conte vedremo. Io non so cosa intende fare. Ad oggi non ha mai palesato la sua estrema volontà di entrare all’interno del Movimento 5 Stelle. Sono uno che valuta quando vede i fatti. Non credo che si debba spingere nessuno a fare un passo piuttosto che un altro. È sicuramente un elemento molto importante che ho avuto l’onore e il piacere di conoscere durante il suo mandato, sia Conte 1 che Conte 2. Devo dire che è una grandissima risorsa, una persona che è stata apprezzata molto dalla gente, ma anche al nostro interno. Quindi, vedremo cosa deciderà di fare. Successivamente si capirà se quella sarà la trazione reale del Movimento. Sono una persona che non ama tantissimo il personalismo, preferisco sempre i programmi, i progetti, valutare le persone per quello che fanno. Lui si è contraddistinto, devo dire, in maniera molto positiva. Vedremo cosa deciderà di fare. Poi, il Movimento valuterà se dargli la regia o renderlo partecipe. Vediamo come si evolve. Sicuramente, il suo ingresso non sarà una cosa negativa, anzi non può che essere uno spiraglio positivo di apertura. Al contempo, l’importante è che non perdiamo i principi cardine del Movimento che da tanti anni porta avanti con tanto spirito di abnegazione.
Il CdM ha costituito il ministero della Transizione Energetica, scorporando alcune competenze dal ministero dello Sviluppo Economico di Giorgetti. Avete centrato l’obiettivo o si tratta di un falso obiettivo raggiunto?
Vediamolo all’opera. C’era già un dipartimento e nessuno se n’era quasi accorto. Adesso vediamo con il super ministero. Poi, comprenderemo se è stata la scelta giusta, ma lo voglio vedere in maniera operativa, capire se è stato un grandissimo risultato per lo sviluppo dell’Italia oppure è qualcosa che rimasto solamente sulle carte e che produrrà con grande difficoltà risultati. Vedremo. Sono fiducioso, credo che possa essere un importante strumento. Al contempo voglio vederlo all’opera. L’eccessiva burocratizzazione in Italia ha dato brutti risultati. Vediamo se riescono a snellire le procedure e rendere tutto più efficace.
È una fase, questa, in cui il Movimento 5 Stelle è indebolito. Come pensate di sostenere i vostri candidati alle prossime amministrative?
Le amministrative sono state sempre un risultato difficile da prevedere. Tre, quattro mesi fa, la mia città ( Termini Imerese ndr) è riuscita a dare al Movimento 5 Stelle il sindaco quando tutti pensavamo che eravamo in calo. Il governo con il Pd dopo la Lega, insomma…Invece, abbiamo ottenuto un grande risultato. Credo che l’unica cosa che paghi sui territori è il lavoro. Se lavori bene, ti fai apprezzare, la gente ti riconosce come una persona che si spende per il proprio territorio. Poi, i risultati vengono a prescindere da quello che succede a livello nazionale. A livello comunale, alle amministrative, se c’è una persona che vale, se c’è un gruppo che si spende da tempo, riesce a fare spirito di alleanza con altre forze e dare un contributo positivo al proprio territorio, la città lo ripaga a prescindere dai credi politici. Non credo che mai, nelle grosse città, si voti Pd, 5 Stelle, Lega , Forza Italia. Il voto di pancia, il voto di opinione viene ristretto dal voto di preferenza, dato le persone che si conoscono e che possono dare un contributo. Ripeto, esco personalmente da un’esperienza molto bella, che ha dato un grandissimo risultato al primo turno, con percentuali inaspettate per tutti. Quindi, sono fiducioso anche per le prossime amministrative. È ovvio che se ci si presenta improvvisati, il crollo non può che essere certo. Al contempo, se ci si presenta con un programma chiaro, con un impegno che va avanti da anni, credo che la gente non possa che apprezzarlo.
Le regionali sono troppo distanti per poterne parlare oppure state già pensando come affrontarle?
Le regionali non sono mai distanti, soprattutto in questo caso. Mancano meno di due anni. Dalla campagna elettorale un annetto. Quindi, assolutamente no. È un argomento che stiamo trattando, che stiamo valutando ed è chiaro che debba essere fatto il prima possibile perché vantaggio non se ne dà a nessuno e credo che la Sicilia abbia l’estrema necessità di avere una guida che sia svincolata da qualsiasi altro potere che, in questo momento, ha governato male la nostra regione. Dunque, massima attenzione. Finita la finanziaria, credo che si spingerà molto sulle regionali 2022 e vedremo cosa verrà fuori.