Lo sbarco di migranti avvenuto a Marettimo il 18 aprile 2019 giunge ad un primo esito giudiziario.
Come si ricorderà sono otto le persone coinvolte. Sette cittadini di nazionalità tunisina, accusati di ingresso irregolare sul territorio italiano, e un italiano, Antonino Scarpitta di 62 anni, residente a Petrosino, che deve difendersi dall’accusa di avere effettuato il trasporto dei migranti.
Agli otto è stato notificato dalla Procura delle Repubblica di Trapani l’avviso conclusione indagini preliminari da parte del Pubblico ministero Maurizio Agnello.
I sette tunisini indagati sono Ghassen Saida, di 21 anni, Arbi Bouthouri, di 21, Souhaiel Rhimi, di 19, Sabeur Wartani, di 41, Skander Bel Haj Abdallah, di 21, Joussef Rhimi, di 35, e Moncef Mesbah, di 24. Arbi Bouthouri deve difendersi anche dall’accusa di avere detto il falso ai carabinieri di Favignana in merito alla sua data di nascita, in un primo momento avrebbe dichiarato ai militari di essere nato il 14 maggio 2001, e quindi di essere ancora minorenne al momento dello sbarco. Gli investigatori hanno, invece, accertato che è nato il 14 maggio 1998.
A difendere Antonino Scarpitta è l’avvocato marsalese Vito Cimiotta. “Aspettiamo di conoscere la data dell’udianza davanti al Gip di Trapani – ci ha detto ilglegale marsalese -. in quella sede esporremo le notre tesi difensive”.