Rino Ferrari, medico e dirigente dell’Asl di Marsala. In servizio presso il Poliambulatorio di piazza Inam, è stato Consigliere comunale ed assessore oltre che candidato a sindaco di Marsala nel 2001.
Da diverse settimane tra i nomi che circolano per la candidatura a primo cittadino per le elezioni della primavera del 2020, c’è anche il suo.
Cosa c’è di vero?
“Io non ho partecipato ad alcuna riunione, né sono stato inviato ad alcun tavolo di trattative. Mi fa piacere che io sia considerato dalla politica a tal punto che circoli anche il mio nome. Del resto non è la prima volta che accade”.
Allora avremo Rino Ferrari candidato a sindaco?
“E’ presto per dirlo. Occorrono tanti passaggi e la mia volontà che ancora non ho maturato. Poi c’è il fatto che io occupo il ruolo, anch’esso elettivo, di presidente provinciale dell’ordine dei medici. Si tratterebbe, in caso di elezione a sindaco, di uno sconvolgimento totale della mia vita. E tuttavia per la mia città ho in passato affrontato tanti sacrifici. Ma mi creda, non ho ancora deciso”.
Lei da sempre ha una collocazione politica tra i moderati. Questa città ha bisogno di un gruppo che si riconosca in quello schieramento?
“La città ha bisogno di altro. Questo non toglie che io mi identifichi nell’area che raggruppa le forze moderate. Il dialogo però è sempre aperto su temi che riguardano gli interessi comuni”.
A proposito di area centrista in questi giorni si è registrato l’addio di Matteo Renzi al Partito democratico con conseguente nascita di Italia Viva. Lei cosa ne pensa?
“Io sono per l’unità di tutte le forze politiche che operano in un campo limitrofo di idee e di progetti. Non capisco le divisioni che non appartengono alla mia storia politica”.
Una sua eventuale candidatura lo vedrebbe impegnato anche contro l’attuale sindaco di Marsala, sempre se Alberto Di Girolamo dovesse tentare il bis.
“Io quanto rifletto su un mio possibile impegno diretto non mi pongo il problema del “contro”. La mia eventuale candidatura sarebbe a favore della città e non contro qualcuno”.
Cambiamo la domanda, che giudizio dà dell’amministrazione guidata da Alberto Di Girolamo?
“Il mio è certamente un giudizio articolato. La città di Marsala, e lo so per esperienza, è difficile per la sua ampia estensione territoriale da amministrare. Oggi si presenta come un cantiere. Se da un lato è un merito del sindaco avere attirato le somme per dare il via a lavori importanti, la loro organizzazione lascia a desiderare. Non voglio cadere nel retorico, ma basta guardare cosa sta accadendo nella zona del nuovo tribunale e nella via Roma. Lo ripeto l’impegno del sindaco in carica è fuori discussione, ma forse la città avrebbe bisogno di un scatto in avanti”.
Che lei si propone di realizzare…
“Lo ripeto, sto riflettendo”.