I bambini sono fonte inesauribile di insegnamenti e lezioni di vita.
Per esempio, ti insegnano che le macchie di cioccolato fondente sul divano bianco in ecopelle non si levano nemmeno con i vecchi trucchetti della nonna.
Ti insegnano che avere la pretesa di conciliare una fascia bi-oraria di luce e gas con le esigenze (anche minime) di igiene della famiglia e relativo ciclo di lavatrice è una cosa quasi impossibile. E che comunque, non importa che tu abbia lavato il grembiulino la domenica sera, in fretta e furia, tanto il lunedì mattina, al rientro da scuola, lo troverai già sporco e le tue speranze di poter accomodare ancora qualche giorno saranno definitivamente perse.
I bambini ti insegnano che le mele, le banane, la spremuta d’arancia, il broccolo sono cose buone e salutari. Ma che una porzione di patatine fritte non la batterà niente e nessuno.
Ti insegnano che non importa se l’abbinamento fra gonnellina, maglietta e scarpe non è perfetto. Se lei vuole la maglietta con le paillettes, alla fine, dopo lotte interminabili, ricatti, minacce che prevedono l’arrivo imminente di Babbo Natale, tu la maglietta con le paillettes le metterai. Blu, con il jeans nero, le scarpe fucsia, il giubbotto rosa. Così colorata che pare uscita da un negozio Desigual.
I bambini ti insegnano che con il sorriso e gli occhioni dolci si può ottenere tutto. O quasi tutto.
Ti insegnano che c’è sempre un tempismo perfetto nell’arco della giornata. Che coincide con un unico, semplice assioma: se tu sei in bagno, improvvisamente, alla stessa ora, dello stesso giorno, nello stesso luogo, lei avrà urgente bisogno di andare in bagno e ti spodesterà, senza tanti scrupoli, dal trono bianco.
I bambini ti insegnano che la canzone “un elefante si dondolava” può arrivare a contare ben 100 elefanti, con conseguente esaurimento nervoso (della mamma però, mica della figlia!) e che esistono su YouTube migliaia di versioni di “mamma dito, mamma dito, dove sei”. E tutte le migliaia di versioni, lei le vorrà ascoltare con te e tu dovrai stare necessariamente attenta.
I bambini ti insegnano che un pranzo può durare dieci minuti, ma anche un’ora e mezza. E che comunque, qualsiasi cosa stiamo mangiando, una buona parte del pranzo la troverai sempre per terra. E l’altra parte sulla sua maglietta (o fra i tuoi capelli).
I bambini ti insegnano che pulire la casa è doveroso. Ma che passare l’aspirapolvere ogni tre ore non ti permetterà comunque di andare a letto con la casa ordinata e di ritrovarti la mattina con la casa nelle stesse condizioni.
Ti insegnano che i pesciolini mangiano, ma che se metti troppo cibo, alla fine, muoiono.
Ti insegnano che un rotolo di carta igienica può essere un rotolo di carta igienica, ma che, con un po’ di fantasia, può diventare un cannocchiale, un microfono o un bel lavoretto da dipingere nel pomeriggio con la mamma.
Ti insegnano che non ha importanza quanti elastici, fiocchetti, mollettine per capelli tu abbia a casa. Quando ne hai bisogno, non ne troverai nemmeno uno.
Ti insegnano che, a prescindere da quale mese dell’anno tu decida di fare una vacanza, loro comunque avranno il raffreddore, la tosse o la sesta malattia.
Ti insegnano che la compagnetta del cuore coincide sempre con la figlia del tizio con cui tu hai litigato per uno stupido posto auto rubato.
I bambini ti insegnano che i programmi esistono per essere completamente ribaltati dagli imprevisti. Che quando state per uscire da casa scappa sempre la pipì. Che quando siete pronti per un matrimonio si macchia il vestitino di lecca lecca alla fragola e le mani rimangono appiccicose per ore. Che le bolle di sapone si possono fare anche in casa, ma non vengono mai bene come quelle acquistate a 50 centesimi.
I bambini ti insegnano che se tu prevedi di cucinare la pasta, loro vogliono il pollo. Se fai il pollo, loro preferiscono le uova. Se fai le uova, loro hanno in mente un pranzo a base di unicorno color arcobaleno a chiazze viola.
I bambini ti insegnano fino a quanti decibel e quale tonalità la tua voce può toccare quando gridi contro di loro.
Ma soprattutto, più di qualsiasi altra cosa, i bambini ti insegnano a nutrire una buona, buonissima dose di pazienza, a mantenere sempre il self control, ad evitare di sbattere la testa contro il muro, decine e decine di volte.
I bambini ti insegnano a controllare i nervi, a respirare profondamente, a trovare soluzioni quando loro creano problemi.
Tutto sommato, pare che tutti questi insegnamenti li abbiano ereditati dai loro papà. Del resto, non ci può essere altra spiegazione.
Michela Albertini