Dalle prime ore di oggi, Agenti di Polizia della Divisione Anticrimine e Finanzieri del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, hanno dato esecuzione a un sequestro anticipato di beni ai fini della confisca, nei confronti del 44enne mazarese Epifanio Agate, dei fratelli Giuseppe e Carlo Antonio Loretta, di Rachele Francaviglia, Nicolò Passalacqua, Grazia Maria Vassallo e Vita Anna Pellegrino.
Tra beni sequestrati, il cui valore ammonta a circa 3 milioni di euro vi sono diverse società, tra cui: My Land srl e Glocal Sea Fresh, società operanti nel settore della commercializzazione dei prodotti ittici e riconducibili ad Epifanio Agate, la Mestra srl e la Medioambiente, società operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti e nel settore edile. Si tratta di società riconducibili ai fratelli Loretta. Sono oggetto del sequestro inoltre diverse partecipazioni societarie, 27 rapporti bancari, 29 veicoli, 10 immobili (tra cui terreni e fabbricati).
Il provvedimento ablativo è stato emesso dal Tribunale su proposta del Questore di Trapani, risalente allo scorso 17 aprile, per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale redatta ai sensi della legge a conclusione di analisi condotte dalla Divisione Anticrimine su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria e all’esito di indagini societarie e patrimoniali, svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, mediante la costituzione di un apposito “Gruppo di Lavoro”, quale soluzione sinergica e strutturata di contrasto alle organizzazioni criminali, che ha già portato ad importanti operazioni di sequestro antimafia.
Le risultanze di tali indagini che hanno interessato Epifanio Agate, figlio del defunto boss Mariano, già capo del mandamento mafioso di Mazara, e i fratelli Loretta, soggetti vicini al defunto Vito Gondola, anch’esso capo mandamento di Mazara, hanno evidenziato il sempre vivo interesse imprenditoriale di “Cosa Nostra” nel settore edile e dello smaltimento dei rifiuti, nonché in quello ittico. Fondamentale ai fini della individuazione degli elementi indiziari, su cui si fonda l’analisi che ha portato all’emanazione del provvedimento è stato il contributo delle indagini svolte dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Trapani, sfociate in importanti operazioni quali Hermes II, operazione eseguita nel 2016 che ha portato all’arresto di numerosi soggetti appartenenti al mandamento mafioso di Mazara ed al sequestro preventivo di numerosi beni.
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