Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Maurizio Miceli, esprime il proprio compiacimento per l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Trapani di una mozione che prevede l’intitolazione di una strada cittadina alla memoria di Sergio Ramelli, giovane vittima della violenza politica degli anni Settanta. “Un atto che richiama la comunità alla condanna di ogni forma di odio ideologico e di terrorismo, nel segno di una memoria pubblica non divisiva”, afferma Miceli.
Sergio Ramelli, studente milanese di appena diciotto anni, era un militante del Fronte della Gioventù, formazione politica giovanile del Movimento Sociale Italiano. Fu aggredito il 13 marzo 1975 da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia e morì il 29 aprile dopo 47 giorni di agonia. Colpito esclusivamente per le proprie idee, il suo omicidio è diventato uno dei simboli della tragica stagione degli “anni di piombo” in Italia.
“La mozione – sottolinea Miceli – non ha carattere ideologico o celebrativo, ma si inserisce nel solco di iniziative già adottate in molte città italiane per riaffermare il rifiuto della violenza politica e il rispetto della libertà di espressione”.
Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia esprime il proprio ringraziamento ai gruppi Amo Trapani e Trapani 2028, promotori dell’iniziativa, così come al gruppo Trapani Tua e ai consiglieri Briale e Poma per averne sostenuto l’approvazione.
“Va registrata – conclude Miceli – l’apertura del Sindaco Tranchida, che ha riconosciuto il valore civile e simbolico dell’iniziativa. Di segno opposto la posizione del Partito Democratico, che ha scelto di non sostenere una mozione dal contenuto esclusivamente civile, confermando una chiusura ideologica che trasforma la memoria in terreno di scontro politico e dimostrando, ancora una volta, l’incapacità di affermare un principio semplice e universale: la condanna della violenza non può essere selettiva né piegata a convenienze di parte”.