La chiusura della linea Siracusa Centrale–Caltanissetta, dal 28 luglio al 13 dicembre, è stata causata dai nuovi treni “Blues” incompatibili con l’infrastruttura ferroviaria siciliana, ovvero un’anomala usura di rotaie e bordini delle ruote, con rischi per la sicurezza dei passeggeri. I binari, in sostanza, non reggono il passaggio dei convogli acquistati dalla Regione. Al posto dei treni sono state attivate navette su 170 chilometri di strade tortuose, con sette fermate e cambio all’aeroporto di Catania, trasformando il viaggio in un percorso a ostacoli. Non è un caso isolato: lo stesso è accaduto sulla Caltagirone–Catania, frutto di negligenza amministrativa. I Blues, treni ibridi di ultima generazione progettati da Hitachi, sono confortevoli e veloci, ma troppo pesanti e inadatti a linee vecchie e tortuose. I loro carrelli, pensati per tracciati moderni, provocano uno sfregamento eccessivo nelle curve. Il paradosso è evidente: 250 milioni per l’ammodernamento delle linee, 300 per i nuovi treni, mentre i vecchi convogli, compatibili e funzionanti, sono stati dismessi.
In riferimento alle dichiarazioni recentemente apparse su alcuni organi di stampa riguardanti gli investimenti della Regione Siciliana per il rinnovo del materiale rotabile e l’anomala usura dei bordini delle ruote ferroviarie dei treni regionali, l’Assessorato delle Infrastrutture e dei trasporti non è d’accordo con le notizie diffuse e precisa: «Non esistono treni acquistati dalla Regione Siciliana impossibilitati a circolare sulla rete ferroviaria regionale. Tutti i convogli acquisiti sono pienamente compatibili e regolarmente impiegati nel servizio commerciale. Per quanto riguarda l’anomala usura dei bordini, che ha interessato esclusivamente le tratte Siracusa-Caltanissetta e Caltagirone-Catania, il fenomeno è stato affrontato da RFI e Trenitalia attraverso interventi tecnici mirati che hanno già prodotto significativi miglioramenti. Dal 14 dicembre, infatti, è stato ripristinato il servizio ferroviario tra Catania centrale e Caltagirone e tra Siracusa e Ragusa, mentre permane il servizio sostitutivo per i collegamenti Ragusa-Gela e Modica-Caltanissetta. Alcune rimodulazioni del servizio ferroviario sull’Isola non sono invece riconducibili a questo fenomeno, bensì all’incendio che ha interessato il Centro fieristico Le Ciminiere e che ha coinvolto anche parte della sede ferroviaria della stazione di Catania centrale. Questo ha reso necessaria una parziale interdizione dell’infrastruttura con specifiche limitazioni operative. I treni segnalati come “fermi” presso l’ex deposito del capoluogo etneo sono in realtà convogli in regolare servizio, temporaneamente allocati in quella sede proprio a causa delle limitazioni operative alla stazione centrale».