La Fondazione Orestiadi conclude il 2025 con un eccezionale successo, confermandosi come luogo di riferimento per l’arte e la cultura contemporanea: sono state 14 mila le presenze al Museo delle Trame Mediterranee, con un incremento del +40% rispetto all’anno precedente, mentre l’ultima edizione del Festival Orestiadi (la 44ª) sotto la direzione artistica di Alfio Scuderi, ha contato 6mila spettatori registrando il record assoluto di presenze. Nell’anno che anticipa “Gibellina Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026” la Fondazione Orestiadi ha proposto 28 spettacoli dal vivo, 15 mostre e 30 incontri e attività culturali, promuovendo la diffusione e la conoscenza dell’arte contemporanea, 20 attività dedicate all’infanzia e alle scuole con la sua Biblioteca Empedocle e il Premio “Giufà vien dal mare” co-organizzato con Illustramente -Festival dell’illustrazione e della letteratura per l’infanzia, accogliendo oltre 200 artiste e artisti da tutto il mondo, rinnovando quel percorso culturale inaugurato da Ludovico Corrao, nella convinzione che l’arte e la cultura possano trasformare una città ricostruendone il senso e creando una nuova comunità.
Siamo felici del calore e della partecipazione che ha accompagnato un anno per noi così importante che si conclude con risultati straordinari. E ciò non soltanto con riferimento ai progetti espositivi realizzati in Fondazione e al Museo delle Trame del Mediterraneo, sempre originali, frutto di ricerca e di relazioni con importanti istituzioni, ma anche alle attività realizzate con le scuole che sono una parte significativa dell’impegno della Fondazione a guardare al futuro, per promuovere una società più consapevole, creativa e capace di dialogo. Ha dichiarato Francesca Corrao, Presidente della Fondazione Orestiadi. Continuando a intrecciare memoria e futuro, in uno scambio tra linguaggi artistici che affonda le sue radici nell’antico legame tra la Sicilia e la Tunisia, il 2025 si chiude con la mostra “Nuovi linguaggi nelle arti tra le due rive”, a cura di Enzo Fiammetta, direttore del Museo delle Trame Mediterranee. L’esposizione che approda alla Fondazione Orestiadi dopo essere stata al Palazzo di Santa Croce nella Medina di Tunisi grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, si inaugura il 14 dicembre alle ore 11.30, e valorizza le presenze che hanno segnato la storia della Fondazione tra le quali Khaled Ben Slimane, Mohammed Messaoudi e Saida Dridi, riprendendo le fila di una relazione antica: quando la Fondazione Orestiadi ebbe una sua sede nel cuore della Medina, nel Dar Bach Hamba, che per oltre un decennio fu una fucina di incontri tra artisti, studiosi, docenti e allievi delle due sponde, alimentando scambi culturali e umani che questa iniziativa intende rilanciare.
Tra le opere, spicca un nucleo storico realizzato negli anni Ottanta dalla Cooperativa delle ceramiche di Gibellina su disegni di alcuni tra i protagonisti della ricostruzione post-terremoto della città siciliana: Carla Accardi, Pietro Consagra e Arnaldo Pomodoro. Un focus che restituisce la portata del grande laboratorio artistico nato a Gibellina, ponte culturale verso il Mediterraneo. Prosegue inoltre la collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani che ospiterà la mostra “Gibellina capitale dell’arte contemporanea 2026″ presentando una selezione di modelli delle più significative scenografie teatrali della storia delle Orestiadi – tra cui le macchine sceniche di 𝐀𝐫𝐧𝐚𝐥𝐝𝐨 𝐏𝐨𝐦𝐨𝐝𝐨𝐫𝐨 per la scenografia dell’Orestea di 𝐄𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨 𝐈𝐬𝐠𝐫𝐨̀ (1983-85), la montagna di Sale di Mimmo Paladino- e una serie di ceramiche del nord Africa in dialogo con la collezione archeologica della Soprintendenza.