“Esprimiamo forte preoccupazione per il futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della Liberty Lines, azienda ancora una volta al centro di una indagine giudiziaria, e ci auguriamo che gli investigatori facciano presto chiarezza sull’operato della compagnia di navigazione e, in particolare, sul rispetto della legalità”. Il segretario provinciale della Filt Cgil, Anselmo Gandolfo, interviene con forza dopo l’ultimo sviluppo dell’inchiesta della Guardia di Finanza su Liberty Lines, a seguito delle convenzioni tra la compagnia e la Regione Siciliana, che ieri ha portato al sequestro delle quote societarie della Liberty Lines e della SNS – Società Navigazione Siciliana, oltre all’emissione di 48 avvisi di garanzia.
Un quadro giudiziario pesante
Secondo la Procura di Trapani, al centro dell’indagine ci sarebbero presunte irregolarità nella gestione dei fondi pubblici destinati al trasporto marittimo delle isole minori siciliane: Liberty Lines avrebbe omesso di segnalare circa settanta avarie tecniche delle proprie unità navali, impedendo così controlli fondamentali sulla sicurezza, pur continuando a ricevere regolari contributi. Nel decreto di sequestro, firmato d’urgenza, i magistrati ipotizzano diversi reati: frode nelle pubbliche forniture, truffa, falsità ideologica, attentato alla sicurezza dei trasporti e violazioni del codice della navigazione. Per garantire la continuità del servizio – essenziale per i collegamenti tra la Sicilia e le isole – la Procura ha nominato tre amministratori giudiziari.
Le preoccupazioni della Filt Cgil
Per Anselmo Gandolfo, il tema non è solo giudiziario, ma tocca direttamente il mondo del lavoro e la stabilità di centinaia di lavoratori marittimi. «Confidiamo sul fatto che i commissari nominati dalla Procura di Trapani – afferma Gandolfo – siano in possesso delle competenze che riguardano il settore dei marittimi e della navigazione. Si tratta di un comparto molto delicato e tra i più complessi, che richiede professionalità, competenze ed esperienze, in grado di garantire la corretta continuità del servizio e il mantenimento dei livelli occupazionali». Il segretario provinciale esprime quindi un timore chiaro: che l’onda dell’inchiesta possa minare la tenuta occupazionale dei lavoratori, esponendoli a rischi concreti non solo legati al futuro dell’azienda, ma anche alla qualità del servizio pubblico offerto alla popolazione delle isole.
L’appello alla legalità e alla trasparenza
Gandolfo rivolge un appello agli investigatori: fate presto chiarezza, per il bene dell’azienda, dei suoi dipendenti e dell’intero sistema dei trasporti marittimi siciliani. La Filt Cgil chiede che l’indagine non si limiti a individuare eventuali responsabilità, ma che porti anche a garantire che la gestione aziendale torni a essere pienamente legittima e trasparente. «Il rispetto della legalità non è un dettaglio», conclude Gandolfo, «ma la condizione fondamentale per assicurare un futuro reale, stabile e sicuro per chi lavora in mare e per chi dipende dai collegamenti veloci tra la Sicilia e le sue isole più piccole».