“Le 5 Generazioni” porta a Gibellina le Neoavanguardie siciliane

redazione

“Le 5 Generazioni” porta a Gibellina le Neoavanguardie siciliane

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martedì 04 Novembre 2025 - 06:00

Dopo l’inaugurazione del 19 ottobre all’Atelier sul Mare di Antonio Presti, la rassegna “Le 5 Generazioni – Sicilia Oggi” si sposta a Gibellina, cuore della rinascita artistica e culturale del Belìce. La seconda tappa sarà inaugurata domenica 8 novembre 2025 alle ore 17:30 presso il Museo delle Trame Mediterranee (Fondazione Orestiadi, Baglio Di Stefano). All’incontro parteciperanno Gabriele Gulotta, direttore artistico della manifestazione, insieme ad Antonio Presti ed Enzo Fiammetta, partner organizzativi dell’evento. La manifestazione è promossa dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e si svolge con il Vin d’Honneur Principe di Corleone, main partner della rassegna.

Alle radici delle neoavanguardie

La sezione inaugurale, intitolata “Alle Radici delle Neoavanguardie”, è curata da Toti Garraffa, Enzo Fiammetta e Calogero Barba. L’esposizione propone un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte siciliana tra anni Sessanta e Settanta, un periodo ricco di sperimentazioni spesso escluse dai grandi racconti nazionali. Attraverso opere, documenti e materiali inediti, la mostra racconta sessant’anni di ricerca artistica che hanno contribuito a definire un’identità culturale autonoma e innovativa. Come sottolinea Enzo Fiammetta, direttore del Museo delle Trame Mediterranee: «Gibellina ha misurato sulla propria pelle cosa significa memoria. Nel terremoto ha perso tutto, ma da quella perdita è rinata grazie alla forza dell’arte». La rassegna si propone dunque di rivalutare artisti e movimenti dimenticati, restituendo alla Sicilia il ruolo che le spetta nella storia dell’arte italiana contemporanea.

Gibellina, laboratorio di memoria e rinascita

Per Gabriele Gulotta, direttore artistico della manifestazione, l’iniziativa rappresenta la naturale evoluzione di un percorso iniziato negli anni ’80 insieme a Croce Taravella: «Siamo arrivati alla settima edizione di “Le 5 Generazioni”. Oggi la rassegna ha maturato una solidità tale da poter guardare oltre i confini della Sicilia. Dare rilievo a questo decennio è un dovere: un’occasione per trasmettere ai giovani la speranza e i valori che hanno reso grande la nostra terra». Gibellina, prossima Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, diventa così il punto di partenza di una riflessione ampia sulle radici della creatività siciliana e sul suo ruolo nel panorama nazionale.

Il decennio d’oro e la Scuola di Palermo

La mostra agisce come un cantiere di scavo nella memoria, riportando alla luce le esperienze che anticiparono le neoavanguardie italiane degli anni Settanta. Il focus principale è su Palermo, città che visse un autentico “decennio d’oro della creatività”, grazie alla presenza di figure come Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino, e alla nascita della Scuola di Palermo con Michele Perriera, Roberto Di Marco e Gaetano Testa. Come ricorda il critico Guido Valdini: «Le persone convenute a Palermo nel 1963 erano accomunate da una volontà di sperimentazione e da un dialogo senza pietà, senza infingimenti. Non ci si dichiarava perplessi: ci si diceva contro». A completare il quadro, le esperienze del Festival Internazionale della Nuova Musica, che vide a Palermo la presenza di compositori del calibro di John Cage e Karlheinz Stockhausen, unendo musica, teatro e arti visive. Il pubblico potrà riscoprire opere e materiali della Scuola di Palermo, del Gruppo ’63, del Novorganismo di Catania e della Scuola di Caltanissetta, oltre ai progetti sperimentali di Francesco Carbone con Presenza Sud, Nuova Presenza e il Museo Godranopoli.

Francesco Carbone e il primo museo interdisciplinare italiano

Un’intera sezione è dedicata a Francesco Carbone (1923-1999), figura chiave dell’arte siciliana del secondo Novecento. Artista, teorico e operatore culturale, Carbone fondò nel 1968 il Centro di Ricerche Estetiche Nuova Presenza, anticipando molti temi dell’Arte Povera e dell’Arte Concettuale. Negli anni Settanta sviluppò un approccio innovativo che univa arte e antropologia, fino alla creazione del Museo Interdisciplinare Godranopoli (1981-83), il primo in Italia a integrare arte contemporanea, etnografia e archeologia industriale, ispirandosi alle teorie di Marshall McLuhan. Il curatore Calogero Barba sottolinea: «Carbone fu un pioniere dell’Arte Antropologica e della Land Art mediterranea. Il suo contributo, oggi più che mai, merita un pieno riconoscimento storiografico».

Un appuntamento da non perdere

La mostra di Gibellina sarà visitabile fino a dicembre 2025 e rappresenta un’occasione unica per comprendere le radici della creatività siciliana contemporanea. Il percorso espositivo culminerà nel 2026 a Palermo, all’Albergo delle Povere, con la grande collettiva “Sicilia Oggi”, che riunirà oltre 200 artisti in un evento conclusivo di portata nazionale.

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