Chef aggredito a Tre Fontane: “Disposto a perdonare”. Intanto le indagini proseguono

redazione

Chef aggredito a Tre Fontane: “Disposto a perdonare”. Intanto le indagini proseguono

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domenica 10 Agosto 2025 - 16:22

E’ lo chef Tonino Cognata la vittima dell’aggressione di gruppo da parte di cinque persone, al momento ignote e su cui gli inquirenti stanno indagando. “Ho vissuto sulla mia pelle la gravità di cosa è successo ma se chi si è reso responsabile di tutto ciò vuole farmi delle scuse sincere, davanti una stretta di mano, sono pronto a perdonarlo, perché sono un uomo che non porto rancore” ha detto il cuoco 49enne. Pare che l’uomo però, non si trovasse nel suo locale: era stato chiamato dai titolari di un altro per supporto per un banchetto, si trovava nella cucina di un altro ristorante, ‘Camurria’ di Tre Fontane e qualche ora prima aveva avuto una discussione con un pizzaiolo. Poi l’aggressione. Non si sa se le cose siano collegate, al momento. Ma è indubbio che chi ha organizzato la spedizione punitiva, sapeva che lo chef era proprio lì. Indubbiamente una cosa fatta appositamente.

Cognata sotto i colpi delle mazze, pensava di non farcela. Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano, gli sono stati dati 15 giorni di prognosi per contusioni in tutto il corpo e ferite medicate con punti di sutura. In caserma a Campobello sono state ascoltate diverse persone e sono state acquisite le immagini delle telecamere del locale per cercare di risalire agli autori della spedizione punitiva. “Siamo davvero molto scossi per quel che è successo, esprimiamo la nostra vicinanza a Tonino Cognata”, ha detto il gestore del ristorante che si trova, peraltro, all’interno di un bene confiscato. Pare che anche il figlio di Cognata fosse l’obiettivo dell’aggressione. Adesso si indaga. Nel bene confiscato alla mafia, si trovava la pizzeria “Cibus” assegnataria del sito da parte del Comune di Campobello di Mazara. Nel 2023 però, l’affidamento fu revocato dopo che la prefettura di Trapani ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa che si era aggiudicata l’assegnazione tramite un bando pubblico.

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