I centri di immersione e snorkeling della Provincia di Trapani, rappresentati dall’avvocata Valentina Piraino, ottengono giustizia davanti al TAR Palermo, costretti a ricorrere per la seconda volta contro le restrizioni illegittime imposte dalla Capitaneria di Porto. Con decreto del 21 luglio 2025, il TAR ha accolto l’istanza cautelare contro la nuova ordinanza n. 189/2025, che riproponeva, in modo pressoché identico, le stesse norme già annullate con sentenza n. 3513/2024. Il giudice ha rilevato una “palese violazione del giudicato”, affermando che la Capitaneria – pur dichiarando formalmente di adeguarsi alla precedente sentenza – ha in realtà mantenuto intatti i vincoli già censurati, con un mero artificio formale.
Si tratta di una decisione netta, che sospende l’efficacia dell’ordinanza-bis almeno fino alla discussione collegiale fissata per il 10 settembre. Gli operatori, pur soddisfatti della vittoria, si chiedono: “La Capitaneria annullerà ora le sanzioni già elevate sulla base di atti ritenuti illegittimi? È legittimo costringere imprese e cittadini a ricorrere nuovamente alla giustizia per veder rispettata una sentenza già esecutiva? È tempo che le Istituzioni riconoscano una volta per tutte i limiti delle proprie competenze, nel rispetto della legge e del lavoro degli operatori locali” afferma il comparto.
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