Marsala (di nuovo) sott’acqua: allagamenti, disagi e urbanistica discutibile

redazione

Marsala (di nuovo) sott’acqua: allagamenti, disagi e urbanistica discutibile

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venerdì 16 Maggio 2025 - 06:00

A Marsala, quando piove, la storia si ripete. E non si tratta di un’espressione figurata: ogni volta che una perturbazione investe il territorio, la città si ritrova catapultata in un déjà-vu fatto di strade trasformate in fiumi, tombini che saltano come geyser urbani, auto in panne e aree completamente intransitabili che devono essere transennate. Da nord a sud, il quadro è sempre lo stesso. Ci si domanda, ormai da anni, perché Marsala non riesca a dotarsi di un sistema efficiente di smaltimento delle acque piovane. Non si parla di un evento straordinario o di calamità imprevedibili: le piogge intense, nel clima attuale, sono una certezza. Eppure le opere di drenaggio, dove esistono, si dimostrano sistematicamente inadeguate. Dove non esistono, invece, si continua a far finta di nulla. A ogni pioggia abbondante, il centro storico e le periferie si trasformano in zone a rischio, inaccessibili anche a mezzi di soccorso.

Strade sempre più strette e pericolose

Come se non bastasse, negli ultimi anni le carreggiate si sono ristrette sensibilmente in diversi punti della città. Il motivo? In gran parte per far posto a piste ciclabili spesso mal progettate, che più che incentivare una mobilità sostenibile sembrano un tentativo frettoloso e poco studiato di adeguarsi a mode urbane. Il risultato è che, in molte vie, le auto sono costrette a rallentare bruscamente, con manovre azzardate per evitare il contatto con i veicoli che arrivano in senso opposto. Il rischio di incidenti frontali è reale, quotidiano, e alimenta la frustrazione dei cittadini. Marsala si trova oggi di fronte a una serie di problemi urbanistici non più rinviabili. Non si tratta solo di pioggia e pozzanghere, ma di una gestione del territorio che appare spesso improvvisata, scollegata dalle reali esigenze dei cittadini e dalla conformazione stessa della città. Le piazze e le vie principali vengono riqualificate senza una progettazione coerente con l’ambiente circostante o con un piano generale del traffico. Le periferie, dal canto loro, restano in gran parte escluse da qualsiasi tipo di investimento strutturale.

Quando finirà questa storia?

La domanda, a questo punto, non è più solo tecnica. È politica, è amministrativa. Perché da decenni si assiste alla stessa sequenza: pioggia, allagamento, indignazione, silenzio. Fino alla prossima pioggia. E allora, viene spontaneo chiedersi: quanto ancora i cittadini dovranno tollerare l’assenza di soluzioni concrete? Quando Marsala diventerà una città capace di affrontare i problemi, e non solo di subirli?

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2 commenti

  1. Vorrei portare l’attenzione un’ennesima volta sulla viabilità, la condizione del manto stradale e in particolare la condizione infima dei marciapiedi a causa di un’incuria del Verde che invadendoli li rende impraticabili per buona parte del loro percorso.

    Se tralasciamo per un momento l’abbandono del decoro urbano, non possiamo dimenticare che una persona che, ad esempio in contrada Amabilina, si muove per raggiungere zone limitrofe, non potendo utilizzare il marciapiede, camminerà sulla carreggiata.
    Metterà in pericolo serio, soprattutto dopo il tramonto, la propria incolumità e sarà causa di problemi per il comune stesso, nel caso questo dovesse essere interpellato.
    Che sia chiaro, tutti facciamo la nostra parte pagando tasse e quindi possiamo anche avanzare la pretesa di un diritto:
    avere un marciapiede…

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  2. Grazie alla nuova gestione della Cosa Pubblica marsalese, la viabilità è in totale abbandono.
    Le condizioni in cui versano la maggioranza delle strade dei quartieri non centrali e delle campagne, con un riguardo particolare ai marciapiedi, sono disastrose.
    Questi ultimi sono totalmente invasi dalla vegetazione e letteralmente impraticabili.

    Questa non è trascuratezza, è “abbandono delle proprie responsabilità”.
    L’aspetto e la funzionalità dei servizi di una città riflettono una gestione corretta ed efficiente, mentre la loro mancanza rivela inefficienze a vari livelli…

    Che il cielo perdoni la nostra ingenuità da urna elettorale!

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