Un gioco finito in tragedia, così il mazarese Leonardo cade dal tetto con un suo amico e muore

Luca Di Noto

Un gioco finito in tragedia, così il mazarese Leonardo cade dal tetto con un suo amico e muore

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mercoledì 30 Aprile 2025 - 06:21

Un silenzio irreale ha avvolto sabato scorso Mazara del Vallo dopo la tragedia che ha strappato alla il giovane Leonardo Titone, 15 anni appena compiuti. Un sabato sera come tanti, trasformato in tragedia nel giro di pochi istanti. Leonardo e un gruppo di amici avevano deciso di “esplorare” l’ex deposito abbandonato, un opificio in disuso da decenni, introducendosi attraverso un varco tra le mura, ignorando i cartelli che ne vietavano l’accesso. Nell’area antistante all’ex deposito, circa un anno fa, è stato realizzato un parcheggio comunale. Un’avventura come tante, forse per pubblicare un video sui social, finita però in tragedia. Leonardo si è arrampicato sui tetti dell’edificio, sfidando l’equilibrio come, sembra, avrebbe già fatto altre volte. Con lui c’era Khalil Sfar, 14 anni, amico inseparabile, che per primo ha tentato il salto da un tetto all’altro, precipitando nel vuoto, da un’altezza di circa dieci metri. Leonardo, tentando a sua volta il salto, è caduto, battendo fatalmente la testa dopo il terribile volo. È crollato addosso a Khalil, che pur ferito gravemente alla gamba, ha avuto la forza di prendere il telefono e chiamare i soccorsi. Gli altri amici, rimasti fuori, non vedendo tornare i due hanno capito che qualcosa era andato storto.

La Polizia municipale, il 118, i carabinieri e i vigili del fuoco sono accorsi rapidamente. Anche il sindaco Salvatore Quinci è giunto sul posto. Per Leonardo non c’è stato nulla da fare. Il medico legale Tommaso Lipari ne ha infatti constatato il decesso, mentre il 14enne Khalil è stato trasportato d’urgenza prima all’”Abele Ajello” e poi all’ospedale dei Bambini “Di Cristina” di Palermo: è in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Al cancello dell’ex stabilimento si sono radunati decine di ragazzi, tra pianti e abbracci. L’intera comunità si è stretta alla famiglia e a chi conosceva il ragazzo. I social si sono riempiti di messaggi strazianti, un po’ tutti ora si chiedono come sia stata possibile una tragedia del genere. Tra i messaggi più toccanti quello della madre, Tanja Weckmann, che dalla Germania ha scritto: “Non so come farò a sopravvivere a tutto questo. Leo era mio figlio, il mio bambino. Aspettatemi per il suo funerale”. Poi l’appello, disperato: “Vogliamo tenergli la mano un’ultima volta, voglio dirgli ti amo Leo. Noemi (la sorellina, ndr) vuole consegnargli una lettera da portare con sé nel luogo della sua ultima dimora”.

Anche il padre Giacomo, residente a Mazara, si è lasciato travolgere dal dolore. Alla vista del corpo del figlio ha gridato, ha pianto, è crollato in ginocchio, soccorso anche lui dai sanitari del 118. E nelle ore successive ha postato diversi video dal luogo della tragedia, denunciando come quel posto, al di là dei divieti e dei cartelli, non sia mai stato messo in sicurezza. Leonardo frequentava il primo anno dell’Istituto commerciale “Ferrara”, l’amico Khalil, invece, la terza media all’Istituto “Luigi Pirandello”. La Procura di Marsala ha disposto il sequestro dell’intera area, compreso il parcheggio comunale ricavato all’esterno dell’ex deposito, atto necessario per accertare responsabilità e per capire perché l’accesso fosse così semplice, nonostante il pericolo evidente. Dall’esterno e dalle foto, infatti, si possono notare almeno un paio di varchi che consentirebbero l’accesso a chiunque. Il sindaco Quinci ha espresso tutto il dolore dell’intera città: “Siamo una comunità sconvolta, attonita davanti a un evento che lascia senza fiato e che ci interroga tutti. Il pensiero della città intera è rivolto alla giovane vittima, alla sua famiglia e a chi lotta in ospedale”.

Davanti a un ragazzo morto nel silenzio di un luogo abbandonato, Mazara si interroga. Chi doveva vigilare? Perché quell’ex deposito era ancora accessibile? E quante altre trappole invisibili si nascondono ancora nelle pieghe della città? La tragedia poteva essere evitata? Intanto resta il vuoto lasciato da Leonardo, il dolore inciso nei volti di chi gli voleva bene, il silenzio carico di lacrime che in queste ore attraversa una comunità intera. E anche quella lettera scritta dalla sorellina Noemi, pronta per essere consegnata al fratello, nel suo ultimo viaggio.

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