Crisi politica alle Egadi: verso la mozione di sfiducia ter? Giangrasso: “Contro Forgione dopo una riflessione”

Carmela Barbara

Crisi politica alle Egadi: verso la mozione di sfiducia ter? Giangrasso: “Contro Forgione dopo una riflessione”

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giovedì 30 Gennaio 2025 - 07:00

A Favignana torna a soffiare il vento della crisi politica. A pochi mesi dalla fine del mandato, il sindaco Francesco Forgione e la sua giunta sono di nuovo al centro delle polemiche. Dopo le due mozioni di sfiducia fallite per un soffio lo scorso anno, questa volta l’opposizione sembra avere i numeri per destituire il primo cittadino. A inasprire il clima, l’addio del consigliere Pietro Giangrasso, passato all’opposizione e pronto a mettere in discussione la gestione dell’amministrazione comunale, che definisce “fallimentare”. Tra fondi persi, disservizi e mancanza di programmazione, la comunità delle Egadi attende risposte mentre si prepara a una possibile resa dei conti politica.

Consigliere Giangrasso, sono diversi i comunicati di dissenso verso questa amministrazione che fino a qualche mese fa era stata invece la sua ‘casa politica’. Come mai tutte queste critiche solo ora?

La mia posizione critica non è arrivata all’improvviso, ma è il frutto di una riflessione maturata nel tempo. Quando sono entrato in Consiglio Comunale, poco più di un anno fa, c’era entusiasmo per il progetto politico nato dalla campagna elettorale del 2020. Tuttavia, già nei mesi successivi, ho notato limiti strutturali e organizzativi nell’amministrazione, segnalati anche da assessori e consiglieri che si sono poi dimessi. A partire dallo scorso anno, con la nascita del gruppo “LiberEgadi” e la dichiarazione d’indipendenza di alcuni consiglieri, ho sollecitato un cambio di rotta sia a livello politico che amministrativo. Purtroppo, molte iniziative sono rimaste solo sulla carta. Abbiamo perso circa 800mila euro di finanziamenti importanti per interventi sul porticciolo di Punta Longa a Favignana, sul porto di Levanzo e per la promozione di attività turistico-culturali. Mancano interventi di manutenzione nelle scuole, nelle strade e nei siti museali, oltre ad azioni concrete per le politiche sociali e giovanili. Persino la Consulta Giovanile Comunale è stata chiusa senza alcuna reazione. Questi sono solo alcuni dei motivi che mi hanno portato all’indipendenza. 

Eppure pare che i risultati seppure a fine mandato Forgione li stia portando a casa? Parlo di sicurezza del porto di Favignana, potabilizzatori nelle 3 isole, efficientamento della rete idrica…

Se questi progetti porteranno reali benefici al territorio, sarò il primo a esserne soddisfatto. Tuttavia, sarà necessario del tempo per valutarne l’efficacia. Inoltre, dobbiamo verificare che le dichiarazioni corrispondano ai fatti, dato che spesso ci sono discrepanze tra quanto annunciato e quanto effettivamente approvato. È curioso che questi annunci siano stati fatti subito dopo la mia uscita dalla maggioranza. È possibile che si aspettasse una nuova crisi politica per approvare questi progetti? A volte, purtroppo, le ipotesi più negative si rivelano le più veritiere. Questo atteggiamento, purtroppo, non fa che rafforzare le mie preoccupazioni riguardo la gestione fallimentare di questa amministrazione.

Nel recente passato ci sono stati scontri anche su questioni operative, come la bocciatura del rendiconto 2023 che ha bloccato fondi significativi per infrastrutture e servizi locali. Qual è stata la sua posizione su questi temi e quali sono, secondo lei, le priorità più urgenti per Favignana?

Il confronto politico è normale, ma deve essere costruttivo e non distruttivo, perché alla fine è la comunità a pagarne le conseguenze. La mia posizione è stata critica non solo verso la maggioranza, ma anche verso l’opposizione, che ha bocciato atti importanti come il rendiconto. Le priorità urgenti non riguardano solo Favignana, ma anche Levanzo e Marettimo. In quattro anni non è stata svolta neanche l’ordinaria amministrazione: tutto è stato gestito in uno stato di emergenza, ignorando le necessità della comunità, ormai esasperata.

La sua scelta di aderire al Partito Democratico rappresenta un punto di svolta. Quali sono le sue aspettative e gli obiettivi politici all’interno di questo nuovo contesto?

Il mio ritorno nel Partito Democratico è stata una scelta ponderata, dettata dalla necessità di trovare uno spazio politico in linea con i miei valori e con le esigenze della comunità. Il mio obiettivo è contribuire a ricostruire un partito credibile e inclusivo, capace di assumere un ruolo di guida per un nuovo progetto politico, che sia capace di rispondere alle reali esigenze del nostro territorio. Bisogna portare avanti una visione che metta al centro trasparenza, confronto e responsabilità verso il futuro delle nostre isole.

Molti cittadini hanno segnalato disagi nei servizi essenziali, come i problemi legati alla gestione dei rifiuti e ai disservizi nei cimiteri, con alcune richieste di commissioni d’inchiesta. Ritiene che queste questioni siano state affrontate in modo adeguato dall’amministrazione Forgione? Quali interventi riterrebbe prioritari per migliorare la qualità della vita degli abitanti delle Egadi?

La gestione dei servizi essenziali, come la raccolta dei rifiuti e i cimiteri, è stata affrontata in modo approssimativo e spesso con soluzioni dettate dall’emergenza, piuttosto che con una programmazione seria e strutturata. Nel caso della gestione dei rifiuti, abbiamo assistito a numerosi episodi di abbandono, spesso deliberato, ma la vera criticità è rappresentata dall’assenza di un piano rifiuti adeguato alle specifiche esigenze di Favignana. Questa mancanza, unita alla scarsa presenza di cestini sia nel centro storico che nella zona dell’Ex Stabilimento Florio, aggrava ulteriormente la situazione. Per di più, sull’isola non sono nemmeno presenti raccoglitori per le deiezioni animali, nonostante siano stati richiesti più volte senza esito. Per quanto riguarda i disservizi nei cimiteri, la situazione è altrettanto critica. Ho chiesto di destinare risorse per la manutenzione straordinaria delle mura del cimitero di Favignana, che versano in condizioni pericolose. Nonostante le segnalazioni ripetute, non sono stati previsti fondi né pianificati interventi. Riguardo alla commissione d’inchiesta, ritengo che si tratti di uno strumento utile per accertare responsabilità e individuare soluzioni. Rimango in attesa quindi del responso della relazione finale, a breve. Gli interventi prioritari per migliorare la qualità della vita degli abitanti delle Egadi dovrebbero partire da una riorganizzazione del personale negli uffici comunali, che oggi lavora con carichi insostenibili e risorse insufficienti. Un altro intervento essenziale è la redazione di un piano rifiuti efficace, capace di rispondere alle esigenze reali della comunità. Sarebbe inoltre fondamentale programmare incontri con le attività commerciali e turistiche per garantire servizi minimi e stabilire turnazioni nelle aperture, soprattutto per chi dispone di licenze annuali.

Il sindaco Forgione deve aspettarsi una mozione di sfiducia ter?

Un sindaco che, nel corso di pochi anni, ha visto la perdita di sette assessori e sei consiglieri comunali, inclusi la Presidente del Consiglio, la Vicepresidente e due ex capogruppo della sua maggioranza, dovrebbe riflettere profondamente e considerare un passo indietro volontario. Questa significativa emorragia politica non può essere imputata a chi ha scelto percorsi diversi, ma è chiaramente il risultato di una mancata capacità di fare squadra e di un evidente fallimento politico. La possibilità di una nuova mozione di sfiducia è concreta e dipenderà dalle decisioni delle altre forze politiche in consiglio; a differenza delle precedenti occasioni, però, questa volta i numeri per approvarla sembrano esserci.

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