Il TAR annulla ufficialmente la decadenza della consigliera comunale di Favignana Giuseppina Salerno

redazione

Il TAR annulla ufficialmente la decadenza della consigliera comunale di Favignana Giuseppina Salerno

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martedì 19 Novembre 2024 - 11:29

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia ha accolto il ricorso presentato da Giuseppina Salerno, consigliera comunale di Favignana, contro la delibera del Consiglio Comunale del 25 marzo 2024 che ne dichiarava la decadenza dalla carica per assenze non giustificate. I giudici hanno stabilito l’illegittimità del provvedimento, annullandolo integralmente e confermando il diritto della consigliera a mantenere il proprio ruolo. Il TAR ha ritenuto che le giustificazioni presentate da Giuseppina Salerno erano pienamente valide e che il Consiglio Comunale non disponeva di un potere discrezionale arbitrario per respingerle. Inoltre, non erano state raggiunte le condizioni previste dallo statuto per dichiarare la decadenza.

“Questa sentenza rappresenta una vittoria non solo personale, ma anche per la legalità e la correttezza amministrativa – dichiara Giuseppina Salerno -. “Ho sempre svolto il mio mandato con serietà e trasparenza, rispettando i cittadini che mi hanno eletta. Tutte le mie assenze sono state sempre comunicate per tempo e ampiamente documentate. I giudici mi hanno dato ragione dichiarando l’illegittimità delle forzature e le violazioni dello statuto e della normativa sugli Enti locali, messe in atto con spregiudicatezza per farmi decadere dalla carica di consigliera comunale. L’obiettivo dei promotori di questa iniziativa, come da me pubblicamente denunciato, era sostituirmi con un altro consigliere per approvare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Francesco Forgione, verso la quale avevo manifestato il mio dissenso. Chi ha orchestrato questo scempio istituzionale deve ora riflettere su cosa significhi rispettare le regole e la dignità delle persone, che nessuno ha il diritto di calpestare per interessi politici. Ringrazio il mio legale, l’avvocato Salvatore Parisi, per l’impegno dimostrato, e tutti coloro che mi hanno sostenuta in questa battaglia. La mia priorità – conclude Salerno – era ristabilire la verità e la mia legittimità come consigliera. Rimango al servizio della comunità egadina, con rinnovato impegno per portare avanti i valori di trasparenza, equità e giustizia”.

Arriva intanto anche l’intervento del sindaco delle Egadi Francesco Forgione, in merito alla vicenda: “La sentenza del TAR, che annulla la delibera del Consiglio comunale di Favignana sulla decadenza della consigliera Giuseppina Salerno, chiude una delle pagine più vergognose e squallide della politica e delle Istituzioni Egadine. Per portare avanti il disegno politico  finalizzato alla sfiducia del sindaco, sono state violate leggi, regolamenti e prassi istituzionali, accompagnando queste azioni con una violenza politica e verbale senza precedenti nelle Istituzioni pubbliche. Per quattro mesi, l’attività del Consiglio comunale è stata paralizzata, concentrandosi unicamente sulla decadenza della consigliera Salerno e sulla sfiducia al sindaco. Tale gestione, come affermato dal TAR nei precedenti pronunciamenti e ribadito nella sentenza finale, è stata illegittima e contraria a tutte le regole. Nel frattempo, uffici comunali cruciali sono stati distolti dai problemi reali dell’amministrazione, costringendo l’intera macchina comunale a occuparsi di una questione che non sarebbe mai dovuta nascere. Mi auguro che questa indecorosa vicenda costituisca occasione per una più ampia riflessione sui comportamenti, sulla volgarità e la violenza del linguaggio adottato, sulle offese alla dignità delle persone e al ruolo del Consiglio comunale, nonché sull’immagine penosa della politica e delle Istituzioni che ha restituito alla collettività. Ora è il momento di guardare avanti. Se c’è la volontà, si può lavorare per ricostruire un clima di confronto civile, nell’interesse della comunità. Alla consigliera Giuseppina Salerno va tutta la mia solidarietà per il suo rigore morale e il suo impegno professionale e civico, qualità che non avrebbero avuto bisogno di una sentenza del TAR per essere riconosciute”.

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