Inizia la scuola: “Perdere la memoria ci espone a rischi”. I saluti dell’ufficio regionale e dei Vescovi

redazione

Inizia la scuola: “Perdere la memoria ci espone a rischi”. I saluti dell’ufficio regionale e dei Vescovi

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mercoledì 11 Settembre 2024 - 07:00

Il nuovo anno scolastico per gli studenti trapanesi sta iniziando. E’ già scattata la polemica per l’assenza di condizionatori nelle scuole: solo il 6% degli istituti scolastici in Sicilia è dotato di impianti di climatizzazione o ventilazione. Per non parlare di mensa, scuolabus, riscaldamenti in vista dell’inverno. Dopo diverse problematiche sul fronte, la prima Amministrazione comunale a predisporre in anticipo il bando per l’affidamento del servizio di refezione scolastica è Trapani. In questo quadro di incertezza si inseriscono anche i messaggi della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale e dei Vescovi. “All’esordio del nuovo anno scolastico, desidero porgere un augurio sincero affinché il nuovo anno possa rappresentare per ciascuno una preziosa opportunità di proficua evoluzione personale, culturale e civica. Abbiate ogni giorno grande rispetto della scuola come Istituzione, come luogo di incontro, confronto, conoscenza e crescita”, afferma Antonella Vaccara. “Per tutti noi, il nuovo anno scolastico possa rappresentare esercizio di cittadinanza, occasione preziosa per saper essere donne e uomini capaci di scegliere e di determinare se stessi per costruire un futuro, magari non troppo lontano, in cui onestà, senso del dovere e rispetto siano consueta connotazione dell’agire comune. In un mondo in cui i valori, quelli fondanti, tendono ad apparire desueti, in cui l’Io sovrasta il Noi, in cui il fine personale vorrebbe giustificare ogni mezzo, scegliamo di educare all’equità e all’etica. E alle ragazze e ai ragazzi, protagonisti assoluti di questo nuovo anno scolastico, auguro di non smettere mai di sognare il proprio futuro e di impegnarsi con determinazione per realizzare i propri sogni: la tenacia vi porterà verso ciò che desiderate. Siate determinati e nel vostro quotidiano non dimenticate mai di essere onesti”, continua la dirigente.

Come da tradizione, il Vescovo della Diocesi di Mazara rivolge un saluto di buon auspicio agli studenti: Oggi è necessario un nuovo clima culturale che stimoli docenti e alunni a una ricerca comune della verità. Dobbiamo smascherare i miti e gli slogan della cultura dominante, per riscoprire i semi di verità e senso nella realtà”. A pochi giorni dall’avvio delle lezioni, il Vescovo si è rivolto al mondo della scuola – docenti, alunni e personale – ma anche alle famiglie: “Serve una riflessione critica sulle scelte, che permetta di renderne ragione prima a sé stessi, poi agli altri. In questo processo si inserisce quella “cura del mistero” che ci apre a orizzonti più ampi, oltre i bisogni immediati, per cercare una presenza nascosta nel cuore dell’esistenza umana”, scrive Monsignor Giurdanella. Per il Vescovo bisogna “imparare a “occuparci” anziché “preoccuparci”, “per uscire dalla solitudine e guarire dal disamore”. E inoltre “…è la scuola che ci ricorda che il patrimonio culturale odierno deriva dal passato, proiettandoci verso un futuro da costruire. Il passato ci chiede di essere abitato nel presente, perché smarrire la memoria ci espone al rischio di perdere le nostre radici”. Da qui la proposta del Vescovo di porsi di fronte a quattro finestre: una sul passato, una sul futuro da costruire, una sul presente e una sul mistero “… perché una società che non dà spazio al mistero rischia di soffocare”.

Anche il Vescovo della Diocesi di Trapani rivolge agli studenti un messaggio, parlando ai giovani di un esempio da seguire, un “compagno di viaggio”, Carlo Acutis. Il giovane, morto nel 2006 all’età di 15 anni, è stato dichiarato beato dalla Chiesa cattolica e presto, con il riconoscimento di un secondo miracolo, diverrà santo: “Di famiglia benestante, amante della vita, della natura, degli animali, dello sport, insomma del bello in tutte le sue forme, e potendosi permettere una vita agiata, si trovò, nel fiore dell’età, ad essere spogliato di tutto a causa di una leucemia fulminante. Di quel Gesù che aveva scoperto soprattutto nella presenza eucaristica, era già diventato un testimone appassionato e coinvolgente. La sua mostra dei miracoli eucaristici ha fatto, e continua a fare, il giro del mondo”.

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