Continua a dividere il mondo politico marsalese la scelta del sindaco Massimo Grillo di avviarsi verso una modifica netta, che a taluni pare troppo radicale, della raccolta dei rifiuti in Città. Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi come l’Amministrazione abbia già collocato nel quartiere di Amabilina dei grandi cassonetti in pratica in sostituzione della raccolta porta a porta, viste le grandi discariche a cielo aperto che spesso sono andate anche in fiamme. “Sbalordisce – afferma il segretario del partito socialista marsalese Antonio Consentino – la soluzione al problema dei rifiuti per l’amministrazione comunale di Marsala sia togliere i mastelli dal centro città così da costringere i cittadini a raggiungere l’isola ecologica a loro più vicina per gettare e differenziare l’immondizia. Ma quanti lo faranno? Le persone anziane dovranno sobbarcarsi una simile onerosa attività? E coloro che vivono la differenziata con inerzia lo faranno? Marsala sarà sempre più sporca ed invivibile”.
Nei giorni scorsi, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, il più volte assessore ai Servizi del Comune lilybetano, Michele Milazzo, aveva affermato che la soluzione adottata dalla giunta Grillo non era utile alla risoluzione dell’abbandono dell’RSU visto che tentativi vari nel recente passato avevano dato prova di fallimento. Milazzo proponeva la creazione, nelle vicinanze dei quartieri popolari, di isole ecologiche controllotate con la presenza di personale. Sull’argomento era intervenuto anche l’ex segretario comunale del PD locale, Paolo Pace criticando pure la scelta dell’Amministrazione. con una nota indirizzata alla stampa, di tutt’altro parere è invece il consigliere comunale Michele Accardi. Per quanto l’iniziativa sia sperimentale, l’esponente di Sala delle Lapidi replica una scelta concreta per risolvere il problema dell’abbandono indiscriminato della spazzatura. “Credo che – afferma Accardi – qualora questa iniziativa dovesse portare i risultati sperati debba essere estesa anche al quartiere di via Istria che vive lo stesso problema da anni”. Accardi afferma che vivendo la realtà di quel quartiere, lui stesso ha riscontrato pareri favorevoli da parte dei residenti pronti a collaborare.