La Città di Trapani vuole riconoscere il giusto e meritato tributo al maestro Carmelo Morreale, artista trapanese venuto a mancare sabato a Gibellina, città che lo ospitava da circa 10 anni. Il sindaco Giacomo Tranchida, insieme alla Giunta, esprime il proprio cordoglio alla famiglia e a quanti lo hanno apprezzato e voluto bene in vita, informando la comunità cittadina che la camera ardente sarà allestita presso la sala del commiato in Erice-Casa Santa via Giulio Cesare, 24 di martedì e i funerali, dopo quelli da celebrarsi a Gibellina oggi pomeriggio, si svolgeranno anche presso la chiesa Nostra Signora di Fatima il prossimo 30 maggio alle ore 11.30 per dare la possibilità alle tante persone che lo hanno conosciuto di poter dare l’ultimo saluto al proprio concittadino.
Dal Comune un post nella pagina Facebook istituzionale dedicato all’artista: “Ci piace ricordare Carmelo Morreale con questa breve nota biografica: Carmelo Morreale nasce a Trapani il 14 novembre 1942. Suo padre, Giuseppe, imprenditore edile , storico consigliere comunale del movimento sociale italiano, a venti anni – racconta – gli trova un posto all’Esattoria. Sarà licenziato dopo una settimana, sorpreso a strappare le cartelle di chi non aveva i soldi per pagarle. Nel 1968 raggiunge Roma e poi Milano per assecondare la sua straordinaria vocazione per la pittura . Qui entra a fare parte del gruppo del gallerista Schettini. Sono anni di grande successo e apprezzamenti. Subisce e rielabora le influenze di grandi artisti come Burri, Fontana, Morandi. L’esplosione del figurativo nel mercato milanese lo coglie impreparato. Torna a Trapani dopo quasi un decennio. Qui per protestare contro un mercato asfittico dedito più alle contrattazioni sul prezzo delle tele che al loro valore , nel 1975 fa un falò dei suoi quadri in una piazza di Trapani. Da questo momento la protesta diventa più forte e critica. E le sue opere sempre più belle e calde. Intraprende una vita bohemien, barattando le tele con beni di prima necessità e vestiti. Trapani diventa la scena della sua arte, cornice e visione di una installazione artistica senza uguali, ornata di dissacranti sberleffi e fantastiche visioni”.