Indagine di Legambiente Marsala Petrosino sullo stato dei rifiuti abbandonati sulle spiagge italiane

redazione

Indagine di Legambiente Marsala Petrosino sullo stato dei rifiuti abbandonati sulle spiagge italiane

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sabato 04 Maggio 2024 - 11:17

I dirigenti dell’Associazione ambientalista sulla foce del fiume Birgi assieme ai docenti e agli studenti del Liceo Scientifico di Marsala.

Anche quest’anno si è svolta a livello nazionale l’indagine di Legambiente per monitorare lo stato dei rifiuti dispersi sulle spiagge italiane.

Il progetto denominato ” Beach Litter” ha riguardato per il 2024, 33 spiagge italiane in 12 regioni,
si tratta di una delle più grandi campagne di citizen science promosso dalla Comunità Europea, basata su un protocollo ufficiale di campionamento e catalogazione dei rifiuti raccolti nelle spiagge da parte di volontari, un esempio di impegno civico e cittadinanza attiva.

Il circolo di Legambiente di Marsala Petrosino ha promosso la partecipazione al progetto coinvolgendo soci volontari e le alunne e gli alunni della classi terze D, G e H quarta A dell’istituto Liceo Scientifico “P. Ruggieri” di Marsala che hanno aderito al progetto stesso, accompagnate dalle insegnanti Cinzia Patera e Natalia Alagna.
Il tratto di spiaggia preso in esame è stato quello adiacente alla foce del fiume Birgi. Il presidente del Circolo Giuseppe Marino ha fornito informazioni su quel particolare ecosistema ed ha cercato di sensibilizzare gli studenti su alcune problematiche e sulle abitudini scorrette e nocive per l’ambiente facendo presente che i rifiuti presenti in mare, lungo le coste di tutto il mondo e nei fiumi costituiscono forse la piu’ grande minaccia per l’intero sistema marino e fluviale. Il socio Legambiente Danilo Graffeo ha informato i ragazzi sulle diverse specie di uccelli e vegetazione che arricchiscono la Riserva dello Stagnone.

Gli studenti divisi in gruppi hanno proceduto alla raccolta differenziata di rifiuti sparsi in quel
tratto di spiaggia, catalogandoli secondo il protocollo ricevuto, per poi inserire i
dati dell’attività nel database nazionale.

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