Dissesto idrogeologico e corruzione, Schifani sostituisce Croce (arrestato) con Lizzio

redazione

Dissesto idrogeologico e corruzione, Schifani sostituisce Croce (arrestato) con Lizzio

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venerdì 15 Marzo 2024 - 17:11

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha nominato oggi pomeriggio il responsabile ad interim della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico. È Salvo Lizzio, attuale dirigente generale del dipartimento regionale delle Infrastrutture e della mobilità. Lizzio sostituisce Maurizio Croce, coinvolto ieri in un’inchiesta giudiziaria e sospeso dalle funzioni. «Occorre – sottolinea Schifani, che riveste il ruolo di commissario della Struttura – consentire agli uffici di poter continuare a svolgere da subito il loro lavoro, esercitando, tra l’altro, una funzione strategica nella difesa del nostro territorio».

Un appalto di 30 milioni di euro per la messa in sicurezza di uno dei torrenti più importanti della zona sud di Messina, dietro al quale emerge anche il finanziamento alla campagna elettorale per la corsa a sindaco di Maurizio Croce, è quello che c’è dietro l’inchiesta che ha portato all’arresto dell’esponente di Forza Italia,  cugino di Ferdinando Croce, appena nominato manager dell’Asp di Trapani dal governo di Renato Schifani, indagato per corruzione e finanziamento illecito.

E’ finito finito ai domiciliari assieme a Francesco Carmelo Vazzana, persona di sua fiducia che faceva da tramite con l’impresa aggiudicataria dei lavori per la messa in sicurezza. Si tratta del Consorzio Stabili Costruttori e la Scs Costruzione Edili, il cui rappresentante, Giuseppe Capizzi, costruttore ma anche sindaco di Maletto, in provincia di Catania, ha ricevuto oggi l’interdizione dal contrarre con la pubblica amministrazione. Risultano altri 8 indagati nell’indagine della Guardia di Finanza di Messina, coordinata dai pm Antonio Carchietti e Liliana Todaro, della procura guidata dal neo procuratore Antonio D’Amato.

Maurizio Croce è stato sospeso sia da Forza Italia che dal Consiglio Comunale di Messina. Il provvedimento è stato preso dalla prefetta Cosima Di Stani, a seguito degli arresti domiciliari per il soggetto attuatore del Commissario per il dissesto idrogeologico, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione relativa ai lavori al Torrente Bisconte.

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