Pari Opportunità a Marsala, si dimette la presidente Zerilli: “Chiesta la mia revoca, non sono omologabile”

redazione

Pari Opportunità a Marsala, si dimette la presidente Zerilli: “Chiesta la mia revoca, non sono omologabile”

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sabato 09 Dicembre 2023 - 09:10

Giuliana Zerilli non è più la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Marsala. Indicata dall’Ande all’inizio del 2023, la docente lilibetana ha rassegnato le dimissioni in seguito alla richiesta di revoca presentata nei suoi confronti nel corso di una recente riunione. L’evento, a sua volta, si lega a quanto avvenuto al Teatro Comunale “Eliodoro Sollima” due settimane fa, in occasione della presentazione del libro “X” di Valentina Mira, incentrato sul tema della violenza sulle donne. Un pomeriggio – a detta dei presenti – per certi versi surreale, in cui si è innescata un’accesa polemica tra l’autrice, l’amministrazione comunale e gli altri relatori presenti al tavolo. Giuliana Zerilli affida a una lunga nota il racconto dei fatti che l’hanno indotta alle dimissioni dalla presidenza della Commissione.

“Il giorno 06/12/23, si è riunita la Commissione Pari Opportunità del Comune di Marsala, su richiesta dell’Assessora al ramo Valentina Piraino, per comunicazioni urgenti.

Erano presenti 8 Componenti in rappresentanza delle associazioni, comitati, centri antiviolenza, tre Consigliere Comunali e l’Assessora (componenti di diritto).

La riunione è iniziata, come da ordine del giorno, con le dichiarazioni dell’Assessora Piraino che ha stigmatizzato il mio comportamento come Presidente della C.P.O., durante un incontro che si è tenuto al teatro Sollima il giorno 23 novembre scorso e si è conclusa con la richiesta da parte di 8 componenti la commissione (4 facenti parte di diritto) di revoca del ruolo di Presidente alla sottoscritta.

L’incontro al teatro Sollima, programmato come presentazione del libro della scrittrice Valentina Mira, dal titolo “X” in cui l’autrice racconta uno stupro subito anni prima, era stato proposto dal “Patto per la lettura” alle scuole che hanno acquistato un numero considerevole di copie da far leggere agli studenti; il libro sarebbe stato il fulcro per celebrare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il pubblico numeroso, composto per lo più da studenti, era pronto con le domande ad interagire con la scrittrice.

L’Amministrazione, utilizzando tale momento per apparire sensibile e interessata al tema della violenza sulle donne, ha innestato nell’incontro, pare pochi giorni prima, una tavola rotonda a cui sono stati invitati rappresentanti delle Istituzioni e di Associazioni. Tale format non era stato comunicato all’autrice che ha pubblicamente manifestato il suo disappunto, né tantomeno erano stati forniti i libri ai relatori; né il Sindaco, né l’Assessora, né altri ospiti avevano letto il libro e lo hanno candidamente dichiarato. Tutto ciò ha creato un inevitabile corto circuito che ha provocato imbarazzo sia sul palco che in platea. L’inadeguatezza, da parte degli organizzatori che hanno snaturato l’incontro, di gestire una situazione complessa che poteva essere corretta dando, per esempio, la parola agli studenti, ha prodotto un messaggio diseducativo e fuorviante. In diverse occasioni, gli studenti hanno applaudito agli interventi di Valentina Mira chiedendo di poter parlare, ma è stato riservato Loro uno spazio limitato alla fine dell’incontro pomeridiano. Essendo presente in quanto docente accompagnatrice e avendo letto e apprezzato il libro, in alcuni momenti ho espresso il mio consenso e la mia vicinanza all’autrice battendo le mani. Non ho fatto dichiarazioni né durante né dopo l’incontro.

Mi chiedo: come può questo mio recente “comportamento” essere letto come una “rivincita politica” così come dichiarato all’inizio della riunione della C.P.O. dall’assessora Piraino, dato che sono stata indicata in commissione dall’associazione femminile ANDE e non da un partito politico, pur essendo notoriamente e da sempre schierata politicamente?

Quale idea di libertà alberga nelle file della A.C. e delle altre componenti della Commissione, soprattutto appartenenti ai centri antiviolenza, per ritenere lesivo dell’immagine dell’Istituzione, il consenso da me espresso alla scrittrice vittima di stupro che voleva raccontare la sua storia e ascoltare gli studenti?

Con quale arroganza si chiede l’epurazione della Presidente della C.P.O. dato che pochi giorni fa l’Amministrazione e il Consiglio Comunale sono stati messa alla berlina, per diverse ore sui quotidiani e sui social, dalle finte dimissioni di un Assessore, protocollate e presentate sul tavolo del Presidente del Consiglio? Non mi risulta che tale comportamento sia stato sanzionato in alcun modo.

In ultimo, intendo sottolineare che la maggior parte di coloro che hanno chiesto la revoca del ruolo di Presidente non erano presenti all’incontro del 23 (5 su 8) e una delle consigliere presenti alla riunione della commissione del giorno 6, non aveva mai partecipato a nessuna seduta, né incontro pubblico organizzato dalla Commissione Pari Opportunità.

Pertanto, ritenendo che si sia cercato di trovare il capro espiatorio per giustificare un evento fallimentare così come ha ammesso l’assessora durante la riunione della C.P.O., nonché per liberarsi di una persona non omologabile né manovrabile, informo di avere rassegnato le dimissioni dalla C. P. O. del Comune di Marsala, ritenendo che non sussistano più i presupposti per il proseguimento della mia attività in seno ad un consesso che stigmatizza e punisce la libertà di parola e di opinione così come sancita dalla Costituzione Italiana”.

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