Annunciate le Bandiere Blu 2023: nessun riconoscimento per la provincia di Trapani

redazione

Annunciate le Bandiere Blu 2023: nessun riconoscimento per la provincia di Trapani

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venerdì 12 Maggio 2023 - 19:10

Ancora una volta, nessuna bandiera blu sventolerà lungo i litorali della provincia di Trapani. Sono stati annunciati oggi, presso la sede del Cnr di Roma, i nominativi delle località rivierasche (226) e degli approdi turistici (84) che potranno fregiarsi dell’ambito vessillo, assegnato dalla Foundation for Environmental Education (FEE). Rispetto al 2022, si registrano 17 sono i nuovi ingressi: quattro in Puglia (Gallipoli, Isole Tremiti, Leporano, Vieste), due in Calabria (Catanzaro e Rocca Imperiale), Liguria (Laigueglia e Sori), Piemonte (San Maurizio D’Opaglio e Verbania) e Lombardia (Sirmione e Toscano Maderno); uno in Campania (San Mauro Cilento), Emilia-Romagna (Gatteo), Marche (Porto San Giorgio), Molise (Termoli), Toscana (Orbetello). L’unica località a cui, rispetto al 2022, non è stata confermata la Bandiera Blu è Cattolica.

Regione regina, anche quest’anno, è la Liguria, con ben 34 località insignite del riconoscimento di FEE Italia, legato al raggiungimento di una serie di parametri riguardanti la qualità del mare, ma anche l’insieme dei servizi messi a disposizione della comunità di riferimento e dell’utenza.

In Sicilia sono undici le bandiere blu che sventoleranno sulle spiagge dell’isola: sei in provincia di Messina (Alì Terme, Roccalumera, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Lipari e Tusa), una nell’agrigentino (Menfi), e quattro nel ragusano (Marina di Modica, Ispica, Pozzallo e Marina di Ragusa).

In provincia di Trapani la bandiera blu manca da diversi anni. L’ultimo riconoscimento risale al 2014, quando il vessillo fu assegnato al litorale sud di Marsala. La qualità dell’acqua e l’indiscutibile bellezza naturalistica di diverse siti (da San Vito lo Capo a Marina di Selinunte, passando per le Egadi e Pantelleria) non è stata, purtroppo, accompagnata da una lungimirante azione politica da parte della amministrazioni locali, spesso titubanti nel realizzare gli interventi necessari per la tutela ambientale che Fee Italia considera requisiti essenziali per l’assegnazione dei vessilli.

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