Ponte sullo Stretto, resisterà alla scala Richter e avrà sei corsie

redazione

Ponte sullo Stretto, resisterà alla scala Richter e avrà sei corsie

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lunedì 03 Aprile 2023 - 07:38

Il decreto per il ponte sullo stretto di Messina è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale. L’inizio dei lavori per l’opera è previsto entro l’estate 2024, data entro cui si spera di approvare il progetto esecutivo, secondo i tecnici ministeriali.

L’obiettivo è avviare i cantieri entro massimo 18 mesi. “È una scelta storica, che apre a un’infrastruttura da record mondiale e con forte connotazione green: il ponte permetterà una drastica riduzione dell’inquinamento da Co2 e un calo sensibile degli scarichi in mare”, hanno spiegato i tecnici del ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit), guidato da Matteo Salvini. 

Ill costo per la realizzazione del ponte e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde è oggi “stimato in 10 miliardi di euro”, sottolinea il Mit, facendo presente che, dal 2019 al 2022, il “reddito di cittadinanza ha avuto un impatto per le casse dello Stato di 25 miliardi”. Con il completamento dell’alta velocità in Calabria e Sicilia e la messa in esercizio del ponte, il ministero dei trasporti stima un dimezzamento dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo, “oggi pari a 12 ore, di cui un’ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni”.

Il progetto tecnico attualmente disponibile consiste in ottomila elaborati e prevede una lunghezza della campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri larghezza dell’impalcato, 399 metri di altezza delle torri, due coppie di cavi per il sistema di sospensione e 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi.

Sul ponte ci saranno ovviamente le corsie: saranno presenti sei corsie stradali, tre per ciascun senso di marcia (due + una di emergenza) e due binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a seimila veicoli/ora e duecento treni/giorno. L’idea è di darle “una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di terza generazione stabile fino a una velocità del vento di 270 km/h”.

A sovrintendere i lavori ci sarà la società stretto di Messina che, dopo essere stata in liquidazione, tornerà “in bonis” e si trasformerà in una società in house

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