Ars, Venuti ricorre al giudice per l’ineleggibilità di Safina a deputato

redazione

Ars, Venuti ricorre al giudice per l’ineleggibilità di Safina a deputato

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sabato 19 Novembre 2022 - 08:14

Adesso è ufficiale, il segretario provinciale del partito Domenico Venuti e candidato alle elezioni regionali dello scorso 25 settembre, ha presentato ricorso contro l’ex assessore del comune di Trapani Dario Safina, risultato primo degli elettie e diventato, dunque, Deputato regionale.

Motivo del contendere non il riconteggio dei voti come i più si sarebbero immaginati sin da subito, ma l’appello alla legge regionale 29 del 20 marzo 1951 riguardante l’ineleggibilità di un deputato regionale.

Secondo gli atti depositati dagli avvocati di Venuti, Safina non sarebbe potuto diventare onorevole per due ordini di motivi: il primo è che nonostante si fosse dimesso dalla carica di assessore del Comune di Trapani, ha continuato ad essere consulente del sindaco, anche se a titolo gratuito, fino alle elezioni.

Il secondo e più minuzioso, è che Safina ha continuato ad essere presidente del Circolo Tennis di Trapani prima durante e dopo le elezioni. Circolo che in più occasioni ha ricevuto finanziamenti regionali

Le ipotesi di ineleggibilità sono ipotesi tassative – ha commentato Safina – Anche la stessa Corte costituzionale ha sostenuto che la limitazione dell’elettorato passivo deve essere molto stringente e orientata a criteri di razionalità. La norna non prevede che i consulenti del sindaco siano ineleggibili, quando i consulenti sono ineleggibili lo dice espressamente. Per esempio, i consulenti delle società controllate dalla Regione sono ineleggibili. E comunque durante la mia funzione di consulente io non ho mai svolto funzione di politiche, dopo le dimissioni depositate il 30 aprile 2022. Per quanto riguarda la carica di presidente del circolo tennis di Trapani vorrei ricordare che il circolo tennis non è una società a scopo di lucro e non persegue alcun profitto privato essendo un’associazione sportiva dilettantistica. In ogni caso ho già incaricato i miei legali per la difesa del caso. Nel frattempo, continuerò a svolgere il mio mandato parlamentare al meglio delle mie capacità così come i cittadini elettori si aspettano”. Anche venuti è prontamente intervenuto con una nota stampa.

“L’iniziativa che ho intrapreso attraverso i miei legali non fa parte di alcuna strategia di rivalsa politica: si tratta di una vicenda che attiene esclusivamente alla sfera dell’esercizio del diritto. Il lavoro fatto da tutto il Pd trapanese in occasione delle elezioni regionali è stato straordinario, e per questo ho ringraziato e continuerò a ringraziare tutte le componenti del partito, ma la possibilità di verifica di uno status rispetto ai principi sanciti dalla legge è garantita dal nostro ordinamento ed è soltanto ai giudici che spetta questo giudizio. Ci sarà un confronto sereno tra le parti nelle sedi competenti e si accetterà con serenità l’esito finale”. Quando ho valutato attentamente la possibilità di una verifica legale su quanto accaduto sapevo che avrei attirato su di me le critiche di tanti per via del mio ruolo di segretario provinciale del Pd, ma torno a sottolineare come la vicenda non sia politica ma riguardi esclusivamente la materia elettorale – prosegue Venuti -. Mi chiedo quindi se non sia legittimo, in uno stato di diritto, per un candidato una normale verifica sulla regolarità di quanto accaduto rispetto alla legge. Si tratta di passaggi già accaduti in passato e che nulla hanno a che vedere con gli equilibri interni al Pd. Attenderò con la massima serenità che la magistratura svolga le sue valutazioni e nel frattempo continuerò a lavorare per il partito che mi è stato affidato in provincia di Trapani”

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