Richieste esose e auto sfregiate: alta tensione al parcheggio di Porta Nuova

redazione

Richieste esose e auto sfregiate: alta tensione al parcheggio di Porta Nuova

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martedì 31 Maggio 2022 - 06:45

Con la stagione turistica ormai iniziata, si ripropone con forza il problema dei posteggiatori abusivi a Marsala. Un fenomeno più volte denunciato, ma che periodicamente torna a farsi presente, soprattutto nelle zone più frequentate della città.

In particolare, da alcuni giorni si sono registrate diverse segnalazioni a proposito del parcheggio in terra battuta che si trova tra viale Isonzo e viale Nazario Sauro. Si tratta di un’area in cui giornalmente, per motivi diversi, lasciano in sosta il proprio mezzo numerosi cittadini, ma anche turisti e visitatori che frequentano i locali che negli ultimi tempi hanno rianimato Piazza della Vittoria o che vogliono trascorrere un po’ di tempo a Villa Cavallotti (da poco riaperta al pubblico), assistere a uno spettacolo al Teatro Impero o visitare gli scavi del Parco Archeologico. Da anni, chi lascia lì la propria vettura viene avvicinato da uomini di età varia, che chiedono il classico obolo per vigilare sull’auto in sosta. Finchè si tratta di un contributo volontario, nell’immaginario comune prevale l’idea che richieste di questo tipo possano anche essere tollerate. Ultimamente, però, le pretese nei confronti degli avventori del parcheggio sono diventate più esose e pressanti, tanto che alcuni turisti si sono sentiti chiedere da 5 a 20 € dai “custodi” dell’area. Come se non bastasse, qualcuno che ha comprensibilmente deciso di non pagare nulla ai “signori” in questione si è ritrovato con la macchina sfregiata o le gomme squarciate.

Pratiche deprecabili, che si sperava appartenessero a un passato buio e ormai superato, ma che puntualmente si ripresentano e che di fatto si configurano come piccole estorsioni, figlie di una sottocultura criminale antitetica rispetto ai valori legalitari ricordati in questi giorni, in occasione dell’anniversario della Strage di Capaci. Una comunità civile non può accettare di convivere con questo tipo di logiche. Tantomeno, se parliamo di una città che vuole fare dell’accoglienza turistica il volano della propria economia. Residenti e fruitori del parcheggio chiedono insistentemente maggiori controlli. La sensazione, però, è che il Daspo urbano, applicato in diversi casi anche a Marsala, sia uno strumento di repressione non sufficiente per arginare un fenomeno che necessiterebbe anche di ulteriori strumenti per mettere in sicurezza le varie aree di sosta, dislocate sul territorio.

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