Itaca chiama Sanremo terza serata: le pagelle di Dj Massimino

redazione

Itaca chiama Sanremo terza serata: le pagelle di Dj Massimino

Condividi su:

venerdì 04 Febbraio 2022 - 09:45

Terza serata del 72° Festival di Sanremo, il Festival della Canzone Italiana presentato per il terzo anno da Amadeus. Nel corso della serata si sono esibiti tutti i cantanti in gara e gli ospiti Cesare Cremonini, Roberto Saviano, Anna Valle, Gaia dalla nave con Berti-Rovazzi, la carabiniera Martina Pigliapoco. Ad affiancare Amadeus per la terza serata è l’attrice e performer “en travesti” Drusilla Foer.

Anche noi vogliamo raccontarvi il Festival. Lo facciamo con “ITACA CHIAMA SANREMO”, iniziativa giunta alla sua terza edizione, che vedrà il Festival raccontato attraverso i voti, i giudizi, gli occhi e le orecchie di alcuni musicisti e interpreti del nostro territorio.

LA TERZA SERATA DEL FESTIVAL DI SANREMO CON I VOTI E LE PAGELLE DI DJ MASSIMINO

Dj Massimino

Il dj marsalese, molto conosciuto e amato dai giovani ed anima in consolle le serate in giro per la Provincia e non solo ed è un profondo conoscitore dei gusti e del mondo delle nuovissime generazioni. Sarà lui a valutare i pochi giovani emergenti in gara a Sanremo.

Buongiorno a tutti cari lettori! Prima di cominciare volevo ringraziare la redazione di ItacaNotizie.it e Marsala c’è per avermi innanzitutto definito artista (siete troppo buoni), e per avermi dato la possibilità di, mettendomi al fianco di personaggi di un certo spessore nel campo artistico e musicale del nostro territorio, partecipare alla terza edizione di “ITACA CHIAMA SANREMO” dando un parere tutto mio su quella che è stata la terza serata del 72º Festival della canzone Italiana. Sono veramente felice e onorato di partecipare e aver trovato qualcosa da fare in tutto questo tempo libero che mi sono ritrovato da quando le discoteche sono chiuse, citando anche cinema, teatri, stadi e tutti luoghi da troppo tempo dimenticati e limitati che un po’ vanno a stridere con il, sempre bellissimo, teatro Ariston aperto invece ad accogliere l’occupazione della totale capienza della struttura. Mistero(!) che voglio sperare possa tracciare una via ed essere il primo buon passo di un sempre più vicino ritorno alla normalità.

Non potevo affrontare le mie “pagelle” in maniera troppo scontata, ed è proprio per questo che ho pensato di attribuire qualcosa in più, di unico e di mio a quelli che saranno i commenti e i voti agli artisti in gara, dando qualcosa di colorato e tradizionale che possa strizzare l’occhio a quelle che sono le mode e le tendenze del momento, soprattutto tra i giovani. Sanremo è, da sempre, prima ancora che la città della Musica, la città dei Fiori grazie alle splendide e celebri coltivazioni floreali che hanno sempre reso famosa la città in tutta la penisola. E qual è invece la novità che ha investito e appassionato milioni di giovani (e meno giovani) italiani durante questa edizione? Nientepopodimenoche il FANTASANREMO (una specie di versione musicale del tanto più noto e sacro Fantacalcio), consistente nell’organizzare e gestire squadre virtuali formate dagli artisti in gara (acquistati tramite le fantamonete chiamate “baudi”). Un team, cinque artisti, un capitano! Perchè questa doppia premessa? Perché ad ogni artista in gara, oltre al voto, andrò ad attribuire un fiore e l’alter ego fantacalcistico che più gli associo (in modo da unire le mie due più grandi passioni Calcio e Musica senza perdere di vista le più antiche tradizioni di Sanremo). Pronti? Mettetevi comodi, si parte!

Giusy Ferreri – Miele: la terza serata si apre con la pacata e sempre composta esibizione della cantante di origini palermitane, pizzico retrò che non dispiace e l’utilizzo del megafono che tanto ha fatto sorridere altra gente invece a me è piaciuta quantomeno per l’originalità. A lei attribuisco l’Ortensia e il sempre sufficiente Miguel Veloso. VOTO 6

Highsnob e Hu – Abbi cura di te: non conoscevo la coppia che tutto sommato non mi è neanche dispiaciuta, una sorta di ibrido tra pop e rap mista ad elettronica che canta di un amore finito ma che conserva consapevolezza dell’affetto che esso porterà sempre con se. Loro per me sono il Biancospino e i giovani difensori esordienti Casale e Theate. Voto 6,5

Fabrizio Moro – Sei Tu: l’ormai veterano si presenta alla sua settima apparizione, lui rimane molto bravo ma il brano non riesce a coinvolgermi. Rimane troppo incatenato a degli schemi tutti suoi da cui non esce e non cambia, ma c’è da dire che (gusti a parte) ciò che fa, lo fa sempre piuttosto bene conquistando la sufficienza. A lui attribuisco il Crisantemo e l’inossidabile Danilo D’ambrosio. Voto 6

Aka7even – Perfetta così: esordio per il giovane cantante che rimane molto coerente con ciò che aveva proposto in passato provando a proporre un brano che richiama un po’ la hit loca. Esibizione che non mi fa impazzire ma il ragazzo ha voglia e non sfigura. Lui per me è il Gelsomino ed è il giovane e bravo portiere Vicario. Voto 6

Massimo Ranieri – Lettera al di là del mare: a distanza di 25 anni si ripresenta sul palco di Sanremo riportando la sua musica leggera che mi dà tantissime “Michele Zarrillo vibes” in certi punti del brano. Non me ne voglia il mitico Giovanni Calone (vero nome dell’artista) ma non mi è piaciuto molto e dò una sufficienza facendo la media con la sua straordinaria carriera. A lui attribuisco il Geranio e l’eterno Goran Pandev. Voto 6

Dargen D’amico – Dove si balla: potete dirmi ciò che volete, ma a me piace! Saranno le sue sonorità dance anni ’90, sarà il suo stile caciarone ma questo è un brano che ci troveremo ad ascoltare in radio e (si spera) ballare in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Inoltre unico a proporre riferimenti al periodo storico attuale. Voto alto come un Papavero e come l’immenso Milinkovic-Savic. Voto 8

Irama – Ovunque sarai: giudizio diametralmente opposto a quello che avevo dato lo scorso anno al singolo “la genesi del tuo colore”. Non riesce a prendermi nè a piacermi. Almeno quest’anno ha potuto presenziare e il ragazzo meritava la possibilità di poterlo fare e giocarsela da protagonista, gli auguro il meglio ma purtroppo non gli darò un buon voto. Ovviamente l’abbinamento è col Narciso così come con Zaniolo, assente l’anno scorso per infortunio e non troppo convincente in questa stagione. Voto 5

Ditonellapiaga e Donatella Rettore – Chimica: signori, l’eterna è tornata, ed è più spudorata che mai! Musica incalzante e accattivante e testo esplicito e aggressivo al punto giusto. L’accoppiata con la giovane cantante romana risulta azzeccatissima e la loro “chimica” arriva a livelli stellari. Loro non possono non essere una fantastica Orchidea così come l’accoppiata Raspadori-Ribery mix perfetto tra gioventù e leggenda. Voto 8

Michele Bravi – Inverno dei Fiori: sarò onesto, il brano non mi prende e devo ammettere che un po’ mi dispiace perché trovo in lui una grandissima umanità e un saper amoreggiare con le parole che ha sempre un qualcosa di poetico. Sempre composto e molto educato, spero possa aver trovato davvero la sua pace interiore. Lui lo associo ad un Ranuncolo e alla luce a fasi alterne che solo Josip Ilicic riesce a regalare. Voto 6

Rkomi – Insuperabile: il buon Mirko in un modo o nell’altro riesce sempre a spaccare. Disco che rimane forse troppo fedele ai suoi standard e alle sue sonorità per fare quello step in più che ti serve a Sanremo, ma sono sicuro che sarà apprezzatissimo fuori di lì e mandato tantissimo in radio. Buono come la Gardenia e sempre incisivo come Domenico Berardi. Voto 6,5

Mahmood e Blanco – Brividi: brividi come quelli che ti dà il primo ascolto, quello senza pregiudizi o senza like “a prescindere” così come ho provato a fare io con il duo più giovane, emozionante e amalgamato che l’Ariston abbia proposto quest’anno. Comunque andrà il loro Sanremo lo hanno già vinto. Il Girasole deve obbligatoriamente essere il loro abbinamento così come la coppia forse più brava e di belle speranze del nostro paese: Barella-Tonali. Voto 9,5

Gianni Morandi – Apri tutte le porte: alzi la mano chi pensa che non sia perfetta come sigla di un possibile cartone animato! Ma poco importa! Gianni Morandi si ripresenta con una carica e una voglia capace di mettersi nel taschino fior fior di giovani molto più accreditati di lui (sulla carta), unico, eterno, fuoriclasse del palco e delle vocalità. Lavorare con Jovanotti e Mousse T lo ha ringiovanito di svariati anni e chi di voi non vorrebbe avere ogni giorno un Gianni al proprio fianco che ti urla “STAI ANDANDO FORTE”? Lui è la Rosa, il fiore più antico, romantico ed eterno che possa esistere esattamente come Zlatan Ibrahimović (unico e solo). Voto 9

Tananai – Sesso occasionale: io inizialmente pensavo fosse un verbo al passato remoto, poi invece ho scoperto essere una delle nuove proposte di quest’anno. Il ragazzo è simpatico, molto divertente e autoironico quando ammette in una sua diretta social di essere stato tremendo sul palco, ma vi assicuro che il brano in radio (con voce pulita e sistemata) si presenta in maniera diversa e vi farà venire la voglia e curiosità di provare a riascoltarlo. Voto dato più per la fiducia e simpatia che per l’esibizione.
Lui è proprio un Rododendro e il suo alter ego l’irreprensibile Patric. Voto 5

Elisa – O forse tu: ok devo confessarvelo, non ho mai nutrito particolari simpatie verso Elisa ma ho da sempre riconosciuto le sue insindacabili qualità canore e la sua bravura sul palco e nei live. Artista di spanne superiori rispetto alla maggior parte dei partecipanti. Per gusto mio personalissimo non mi appassiona ma il voto merita di essere alto per qualità, interpretazione e performance. Elisa è la purezza della Calla e il valore assoluto fantacalcistico di Ciro Immobile. Voto 9

La Rappresentante di Lista – Ciao ciao: i peperini in versione bionda&rosa questa volta si presentano con un brano tutto pepe, orecchiabile, radiofonico e con la chicca finale del balletto annesso. Non mi è dispiaciuto per nulla nonostante si presenti come un brano all’apparenza leggero e scanzonato. Loro sono una profumata Fresia e per estro e voglia di fare attribuisco le due giovani stelle Federico Chiesa e Rafael Leao. Voto 7,5

Iva Zanicchi – Voglio amarti: La tre volte campionessa di Sanremo si è ripresentata dopo anni e anni di assenza, e forse non ne sentivamo neanche la mancanza. Lo avrà fatto per noi o per rimettersi in gioco, ma di lei purtroppo ricordo più le uscite infelici extra esibizione che l’esibizione stessa. Bocciata. Lei è la scontata Margherita e il quasi ormai dimenticato Kolarov. Voto 3

Achille Lauro – Domenica: potete criticarlo sempre e comunque, in tutto e per tutto ma per me riesce sempre a confermarsi un’artista eclettico in grado di far sempre parlare di sé e di riuscire a far sempre della musica coinvolgente. L’Harlem Gospel Choir è poi una chicca deliziosa, che nella prima esibizione mi hanno simpaticamente ricordato le muse canterine del film Hercules. Lui è solo e soltanto un Glicine e menzione d’onore con strappo alla regola per l’unico calciatore da potergli affiancare, ovvero Mario Balotelli. Voto 7,5

Matteo Romano – Virale: un ragazzo che si ritrova lì, giovanissimo, proprio perché è riuscito ad andare “virale” e guadagnarsi negli ultimi due anni questo sogno chiamato Ariston. Il ragazzo tiene bene il palco e mostra anche delle ottime doti canore, non passa alla storia come il brano d’esordio che magari verrà ricordato, ma ha dei colpi niente male. Se vorrà potrà lasciare il segno in futuro. Il piccolo Matteo è una Primula e il suo abbinamento lo vedo tantissimo con Lorenzo Insigne. Voto 6,5

Ana Mena – Duecentomila ore: in circa quarantotto ore ho sentito mille versione e mille miscelazione di questo brano simil latino-neomelodico della graziosa cantante iberica. Conferma soltanto che magari non è ancora prontissima per certi palcoscenici e limitarsi a cantare il ritornello della hit estiva e ciò che lei riesce ad indossare meglio. E’ un fiore di Lillà e per nazionalità e gossip amorosi la collochiamo al fianco di Brahim Diaz. Voto 4

Sangiovanni – Farfalle: ha le idee molto chiare, uno stile ben delineato e una grande personalità. Piacerà o non piacerà, riesce a reggere la botta emotiva che viene amplificata dalla sua data di nascita e riesce a piazzare un ottimo quinto posto che lo rendono una vera e propria mina vagante della tanto attesa serata finale. Lui è un Ciclamino e il giovane Frattesi. Voto 6,5

Emma – Ogni volta è così: si ripresenta dopo la vittoria di 10 anni fa con Francesca Michielin alla direzione dell’orchestra. Personalità e coraggio non le sono mai mancate e quest’anno si è presentata con una consapevolezza diversa, senza l’obbligo di vincere e cantando soltanto per se, i suoi messaggi e la sua gente. Non mi colpisce e cattura, ma la sufficienza per me è più che meritata. Dritta schiena e fiera come il Tulipano e personalità da vendere come Andrea Belotti. Voto 6

Yuman – Ora e qui: più freddo e glaciale del cuore della mia ultima ex, sembra quasi non sentire emozioni, cinico e determinato. Per me una bella sorpresa che sicuramente meritava di più della posizione numero 23; se tutto andrà come deve andare torneremo a sentire parlare di lui. Elegante. La Camelia gli si addice così come il talentuoso Bajrami. Voto 7

Le Vibrazioni – Tantissimo: ormai ogni due anni la loro presenza è quasi d’obbligo rendendoli quasi veterani della competizione. Rock malinconico il loro, che mi piace ma fino ad un certo punto. Fanno il loro senza osare o strafare nulla. Tutto sommato sufficienza meritata. Loro sono come un Giglio e martellanti tutto cuore come Nandez. Voto 6

Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia: tante vibes da cantastorie, in ogni caso qualcosa di nuovo, originale o diverso rispetto al solito ma secondo me non riesce a bucare lo schermo e conquistare a pieno il pubblico. Prestazione che in fin dei conti passa un po’ anonima e brano che dopo un po’ ti sembra quasi troppo lungo. Bene ma non benissimo. La Viola rimane comunque un fiore dal fascino particolare e la sua collocazione in campo è come Saponara. Voto 5

Noemi – Ti amo non lo so dire: l’anno scorso mi aveva incantato con Glicine, brano bello e interpretato meglio ancora. Quest’anno l’interpretazione non si discute, lei rimane bravissima e ormai completamente a proprio agio, ma il brano non riesce a farmi dire wow, ne mi fa venire voglia di ascoltarlo ancora. Troppa qualità per non meritare la sufficienza, lei c’è sempre ma forse mi aspettavo di più. L’ultimo dei fiori scelti è il Garofano a richiamare i suoi colori così come l’ultimo fantaparagone è il sottovalutato Joao Pedro. Voto 6

Ospite della serata – Cesare Cremonini: Che ve lo dico a fare? Unico, superlativo e “Poetico”. Se avete la possibilità la prossima estate andate a guardarlo negli stadi, ne vale la pena. Divino come il fiore di Loto e Roberto Baggio. Voto 10

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta