Gli studenti del Liceo Ruggieri portano in scena “Avarìa” e aprono il bagaglio delle proprie emozioni

redazione

Gli studenti del Liceo Ruggieri portano in scena “Avarìa” e aprono il bagaglio delle proprie emozioni

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lunedì 27 Dicembre 2021 - 22:17

Il 22 dicembre scorso, ultimo giorno di lezioni prima delle vacanze natalizie, l’aula magna del Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri” si è trasformata in un aeroporto, da cui è decollato un “volo speciale” che ha permesso ai ragazzi di esprimere come si sentono in questo momento.
È la piéce teatrale “Avaría” (nome della fantasiosa compagnia aerea), nata dal Laboratorio guidato con sensibile competenza artistica da Andrea Scaturro e Gianfranco Manzo, che ha coinvolto i ragazzi del Ruggieri: partendo dalle emozioni di ciascuno è stato realizzato il testo poi portato in scena.
Un lavoro ben lontano dai pur apprezzabili momenti di “recite” scolastiche, perché ognuno ha potuto esprimere il proprio sentire in un copione scritto a 46 mani di studenti e 4 mani di esperti, realizzando una esperienza emotivamente intensa, capace di coinvolgere direttamente lo spettatore, un’esperienza in cui il teatro e il metateatro si sono intersecati con efficace armonia.
Uno spettacolo “da vivere”, del quale si riportano le note di regia, le uniche che possono, almeno in parte, descriverlo.
È giorno di partenze, addii e nuove prospettive. Sulle teste dei nostri protagonisti piovono illusioni e speranze.
Cosa contengono i loro bagagli? Lo stretto necessario? O, forse, traboccano di ricordi, rimpianti e verità scomode?
Qual è la loro meta? Sono in viaggio verso un futuro più o meno eccitante, più o meno ignoto? Oppure stanno tornando a casa, verso un porto sicuro, per rimediare agli errori, per fare pace con loro stessi?
Il tempo, ovviamente, non promette nulla di buono: sarà un viaggio pieno di scossoni, come tutti i percorsi davvero importanti.
Avaria è il fuoriprogramma che si interpone tra la vita che gli altri hanno previsto per noi e la vita che noi pensiamo di dover condurre perché sia accettabile per gli altri; è l’inatteso crash del sistema che fa riaffiorare in noi la necessità di sognare
”.

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