L’oleoturismo finalmente è realtà

redazione

L’oleoturismo finalmente è realtà

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giovedì 02 Dicembre 2021 - 08:00

Approvato in data 3 novembre 2021 in Conferenza Stato Regioni l’Accordo sul decreto attuativo per le attività oleoturistiche.

L’intesa riguarda nello specifico le “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività oleoturistica”. In Italia si potrà finalmente proporre una offerta che racchiuda e soddisfi le richieste dei turisti su questo prodotto della natura presente in tutto il territorio nazionale. Il riferimento normativo parte dall’art. 1, commi da 502 a 505 della Legge n. 205 del 2017 che ha avuto seguito nel D.M. n. 2779 del 12/03/2019, sull’attività di “enoturismo” e che adesso si applica anche alle iniziative di “oleoturismo”. Sta alle Regioni ora il compito di trasformare la legge sull’oleoturismo in opportunità concrete per gli operatori del settore. Le aziende potranno proporre un’offerta turistica legata all’olio extravergine, con percorsi dedicati, esperienze eccellenti, presentando così le unicità del nostro territorio ai visitatori, ed in particolare a chi si appassiona e vuole saperne di più sull’olio.

L’oleoturismo prevede: attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione; visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo; degustazioni delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, in abbinamento ad alimenti, e commercializzazione; iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione. Attività che possono essere praticate da tutti i produttori di olio, imprenditori agricoli singoli o associati. Come per l’enoturismo, anche per l’oleoturismo sono previsti standard minimi che gli operatori dovranno soddisfare, come per esempio: apertura settimanale o stagionale per un minimo di 3 giorni, compresi i giorni prefestivi e festivi; dotazione di strumenti di prenotazione, preferibilmente informatici; dotazione di cartellonistica riportante le informazioni relative all’accoglienza (orari di apertura, servizi offerti e lingue parlate) turistica all’ingresso dell’azienda; creazione di un sito web aziendale; predisposizione di ambienti dedicati ed attrezzati per l’accoglienza dei visitatori, ed altri dettagli utili a rendere gradevole la visita e la permanenza degli ospiti.

La formazione del personale addetto ai luoghi destinati all’oleoturismo è affidata alla promozione da parte delle Regioni e Province autonome che, congiuntamente con le organizzazioni e le associazioni produttive e turistiche come Strade del Vino e dei Sapori, organizzeranno corsi di formazione per gli operatori al fine di garantire il livello minimo di qualità. Per l’offerta di tali servizi è prevista una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) da parte delle aziende, tramite un Logo che potrà essere istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ed il Ministero del turismo.

Ma una delle novità più interessanti della proposta di legge, è la possibilità di sistemazione temporanea delle famiglie negli agriturismi prevedendo l’occasione per utilizzare immobili esistenti o da ristrutturare in brevi tempi tramite alcune agevolazioni. Tutto ciò sarà realtà, ed è così poetico andare a spasso fra oliveti e respirare insieme agli ulivi, come è istruttivo fermarsi in un frantoio per conoscere e seguire il processo della frangitura, e infine provare l’esperienza sensoriale di degustare olio “nuovo”. Chi desidera saperne di più potrà visitare il sito dedicato al turismo dell’olio www.turismodellolio.com della Associazione Nazionale Città dell’olio, si tratta di una piattaforma pensata come guida online per il visitatore curioso ed appassionato di olio e una vetrina per le proposte di oleoturismo.

[ Maria Grazia Sessa ]

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