Luciano Tagnesi: “Il settore Volley a Marsala è solido tra Sport e Sociale ma bisogna investire nello Sport”

redazione

Luciano Tagnesi: “Il settore Volley a Marsala è solido tra Sport e Sociale ma bisogna investire nello Sport”

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mercoledì 27 Ottobre 2021 - 08:00

Il settore giovanile della Sigel Volley Marsala è molto vasto e lo sta dimostrando lavorando sodo già da molti anni. Lo si nota a partire da una società che in Sicilia è fiore all’occhiello della Pallavolo Serie A2. A farci un quadro della situazione, coach Luciano Tagnesi che quotidianamente guida le giovanissime atlete azzurre. 

A Marsala avete creato un ambiente del Volley, un solido settore giovanile. Già una sua collaboratrice, Laura Gandolfo, ci aveva parlato di un pre e di un post pandemia. Oggi come si svolgono le vostre attività?

La pandemia ci ha messo in ginocchio, abbiamo perso la fetta di ragazze dai 6 ai 12 anni, perché abbiamo dovuto saltare due stagioni, senza poter raccogliere ragazzine che oggi giocherebbero i tornei. Con noi si allenavano anche giovani provenienti da Alcamo, Mazara, Castelvetrano, ciò al fine di portare avanti un progetto competitivo che la pandemia ha al momento fermato. Questo ha portato ad un evidente ritardo per mancanza di giocatrici su cui puntavamo che non hanno potuto allenarsi come dovevano e così partecipare alle competizioni in previsione, ormai peraltro sono diventate grandi.

Per quanto riguarda i tornei, con la possibilità di tornare in campo, cosa accadrà?

Abbiamo ripreso le iscrizioni, è una fase di completamento e gestione dei gruppi. Per ora partecipiamo a tutte le competizioni, in serie D giochiamo con atlete fino ai 16 anni. Lo facciamo perché crediamo nel loro sviluppo magari a discapito dei risultati, ma lo facciamo perché è bello vederle crescere. Scenderemo in campo con tutte le fasce d’età possibili che poi distribuiremo nelle varie competizioni, dalla S3 all’Under 18, nonostante le ragazze siano un unico gruppo. La Sigel ha l’obbligo di giocare tre campionati giovanili e ci possiamo permettere anche doppie squadre in uno stesso Campionato.

Sul piano sociale portate avanti dei progetti?

Lavoriamo molto sul sociale. Soprattutto nell’ultimo periodo abbiamo seguito ragazze con seri problemi di salute, di alimentazione, con disagi psicologici. Nel nostro team ci sono diverse figure professionali, tra cui Laura e Barbara Gandolfo, che seguono le ragazze e le più piccole con attività specifiche; alcune studiano persino in palestra visto che trascorrono interi pomeriggi con noi e crediamo di fare un buon lavoro, i genitori sono molto soddisfatti. Puntiamo sull’integrazione cercando di non far emergere troppe differenze ma sul piano tecnico sappiamo che non è facile.

I vostri allenamenti si svolgono al PalaBellina, vi sta un pò stretto?

Talvolta abbiamo solo un’ora di palestra al “Fortunato Bellina”, perché prima viene sempre la Sigel, poi c’è la Fly Volley che gioca in B2 e per noi restano “i buchi”. Facciamo turni risicati, non ci sono altre strutture da sfruttare. Al di là di ciò, è importante creare un legame tra le atlete più giovani e quelle della serie A2, ma bisogna investire, i fondi per lo Sport ci sono. Il problema spesso è che chi amministra fallisce senza capire che lo Sport toglie tanti giovani dalla strada. Per esempio: perché la palestra di Amabilina è abbandonata? Noi eravamo disponibili a prenderla in gestione ma non se n’è fatto più nulla.

Dopo l’elezione di Rossana Giacalone come consigliere Fipav Sicilia, e del ds Sigel Maurizio Buscaino nel CdA di Lega come vede il rilancio della Pallavolo siciliana anche per le giovanili?

Sono un docente federale e per me il settore va sviluppato, ha bisogno di fondi, strutture. La serie A ci impegna molte risorse. Vorremmo essere un faro per la Pallavolo siciliana ma dobbiamo constatare che ci scontriamo con tutta una serie di limiti. Sia Rossana che Maurizio si battono per questo, non è facile.

Prossimi obiettivi?

Stiamo cercando di ricostruire il gruppo tra i 18 e i 19 anni. Al momento abbiamo un buon Under 13 che ha giocato la finale regionale lo scorso anno. Tutto ciò senza perdere l’idea di crescere un vivaio da portare in prima squadra. Inoltre ripartiremo lavorando con le più piccole, dagli 8 ai 10 anni, loro saranno il futuro, le atlete che un giorno potranno approdare in serie D e C.

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