La Regione Siciliana, com’è noto, aveva sottoscritto un accordo con i medici di base dell’isola per la somministrazione dei vaccini alle fasce più “deboli” della società.
Il 50% dei medici di famiglia aveva aderito, ritirava le dosi e lo somministrava sia nei loro studi privati che a casa agli anziani Over 80 o a chi è impossibilitato a raggiungere lo studio medico per motivi diversi dal Covid.
Adesso i medici marsalesi fanno sapere che da oggi, 19 maggio, le seconde dosi di vaccino non sono per il momento disponibili. “Ci hanno detto dall’Asp di Trapani che dobbiamo avvisare i pazienti che attendevano la seconda somministrazione che la vaccinazione è stata rinviata a data da destinarsi. Naturalmente di vaccinare i nostri pazienti con la prima dose non se parla”.
Per paradosso giunge una richiesta del capogruppo all’Ars del Partito Democratico: “La Sicilia, con il 41 per cento di vaccini somministrati in rapporto alla popolazione, continua ad essere fanalino di coda delle regioni italiane – afferma Giuseppe Lupo -. La preoccupazione di Musumeci, che è assessore part time alla Salute, dovrebbe essere, come richiesto dal commissario nazionale Figliuolo, quella di vaccinare la parte più a rischio della popolazione, ultrasessantenni e soggetti fragili. Non basta organizzare open day è necessario attivare i medici di famiglia e quelli delle Usca per vaccinare a domicilio le persone più anziane”.