Decreto Covid: la nuova bozza dal 26 aprile al 31 luglio. Ancora coprifuoco fino alle 22?

redazione

Decreto Covid: la nuova bozza dal 26 aprile al 31 luglio. Ancora coprifuoco fino alle 22?

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mercoledì 21 Aprile 2021 - 12:07

Tornano le zone gialle in Italia così come aveva annunciato il Premier Mario Draghi in conferenza stampa giorni per consentire ai ristorazioni pranzo e cena all’aperto. Arriva anche la “certificazione verde”, ovvero un pass per gli spostamenti tra le Regioni che prevederebbero l’aver avuto il Covid, essere vaccinati o documento di tampone negativo.

Ciò sarà tutto previsto nella nuova bozza di decreto atteso nelle prossime ore. Misure scaglionate però, a partire dal 26 aprile e che probabilmente resteranno in vigore fino al 31 luglio, termine ultimo dello stato di emergenza Covid-19.

Il “certificato verde” per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e per chi sia guarito dal Covid. Per chi abbia concluso un intero ciclo di vaccinazione sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione. Per chi sia guarito viene invece rilasciato dall’ospedale, medico di base o pediatra. Varranno poi 48 ore i certificati per chi abbia effettuato test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.

Chi falsifica il pass rischia il carcere, il comma 2 dell’articolo 13 prevede che per tutti i reati di falso che hanno a oggetto la certificazione verde Covid-19, le pene previste sono quelle degli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489 del codice penale.

Dal 26 aprile riaprono in zona gialla i ristoranti a pranzo e cena “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto”, mentre dal 1° giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. Il testo prevede inoltre in la zona gialla dal 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1° luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici.

Sempre dal 26 aprile, in zona gialla “gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale.

Dal 1° giugno si potrà assistere a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. La capienza consentita “non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata”, si legge ancora nel testo.

Le scuole superiori potranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca”.

Ma si parla sempre di un coprifuoco alle 22. Ed è la cosa più difficilmente gestibile se si consentirà ai ristoranti la cena, se si consentiranno gli spettacoli anche serali che, in questo caso dovrebbero iniziare massimo entro le 20.30, se si aprirà alla possibilità di viaggiare, anche in sicurezza, e di rimanere in b & b, in alberghi o altro dalle 22. E questo è il punto dolente.

Questa la bozza di decreto:

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