Alcamo 2021: la corsa verso il “Grande centro” e la sfida al sindaco Surdi

Linda Ferrara

Alcamo 2021: la corsa verso il “Grande centro” e la sfida al sindaco Surdi

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giovedì 18 Febbraio 2021 - 07:00

Iniziano a scaldarsi i motori della campagna elettorale della prossima primavera per il rinnovo del Consiglio comunale e per la contesa della guida amministrativa della città. Allo stato attuale, due sono le coalizioni che potrebbero contendersi la guida della città. Da un lato, vi è chi si affaccia nuovamente sulla scena politica locale e pare ambisca a farsi spazio nell’area moderata dello scacchiere; dall’altro, chi sta provando ad organizzare il fronte progressista alcamese.

“Cerco un centro di gravità permanente” cantava il grande artista Franco Battiato, secondo alcuni esperti di interpretazione dei testi musicali, un seguace del filosofo Georges Ivanovič Gurdjieff. Il verso, dunque, si riferirebbe al punto autentico della persona, che non subisce mutamenti rispetto ai condizionamenti dall’esterno. Un centro invece diverso è quello che sembra attirare più che mai alcuni competitors delle prossime elezioni amministrative ad Alcamo, dove si torna a votare dopo cinque ininterrotti anni di governo dei pentastellati. Infatti, nella città incoronata “La più grillina d’Italia” nel 2016, stanno cominciando a scaldarsi i motori della campagna elettorale prevista in primavera, a meno che, a causa della pandemia da Covid-19, possa verificarsi uno slittamento verso la stagione più calda dell’anno. Dalle notizie di questi primi mesi, un elemento sembra essere comunque certo: la partita delle elezioni locali si giocherà al centro del campo di battaglia. Poche le novità attualmente pronosticate sulla scacchiera politica. Chi ritorna, dopo un periodo di assenza, pare voglia collocarsi proprio nel campo gravitazionale del centro. Per avere un’idea di quali forze politiche si parla, basta volgere uno sguardo alla coalizione di centro-destra che in città si sta formando. Dopo una fase in cui le liste civiche sono state protagoniste anche da questa parte della scena politica, a guida del suddetto asse si sono posti i partiti. Infatti, l’UDC, Forza Italia, Fratelli d’Italia sembrano collocarsi da traino rispetto ai movimenti Diventerà Bellissima e CentrAli per la Sicilia. Da questo perimetro politico, come dichiarato dagli stessi firmatari di un comunicato stampa diffuso recentemente, si sta costruendo un nuovo progetto di governo per Alcamo.

Un piano politico che sembra ruotare attorno al triumvirato formato da Mimmo Turano, Giacomo Scala e Nino Papania. Al primo si deve la costituzione della carta dei valori del “Grande Centro” e fautore dell’unità di centro-destra, e pare anche in linea con l’operazione lanciata a livello nazionale da Matteo Renzi. Sulla stessa onda, verosimilmente, si pone Scala, che del resto è anche coordinatore provinciale di Italia Viva. L’ex sindaco alcamese aveva preannunciato in un’intervista di stare lavorando da anni anche con gli amici di CentrAli per Alcamo. Tra questi il segretario del movimento, Massimo Melodia, gli ex consiglieri comunali, Giuseppe Stabile e Giacomo Scala (cugino dell’ex primo cittadino), i quali con la loro adesione sono così tornati a manifestare l’impegno politico per la città. Il coordinatore provinciale di Italia Viva, comunque, ha anche rilasciato delle dichiarazioni sull’avvicinamento programmatico con Mimmo Turano, in particolare, e con il quale ha stabilito evidentemente una simpatia reciproca. Sul terzo, invece, pare fosse stato posto un veto dalla Lega alcamese, la quale, tra l’altro, non ha sottoscritto il documento della coalizione sopracitato. Uno stop, però, che sarebbe stato superato dalla direzione regionale del partito di Matteo Salvini. Il superamento alla disgregazione della probabile coalizione è stato anche anticipato dall’ex senatore Papania, il quale con il suo movimento Via, ha già dimostrato, in occasione delle amministrative di Marsala, di poter mettere in campo una forza politica determinante per l’esito elettorale, dichiarando che non vi sono i presupposti per una divisione nel centro-destra. Dunque, tale coalizione dovrebbe riflettere il prototipo regionale, in cui sono presenti anche il Movimento per le Nuove Autonomie e Cantiere Popolare. L’ex parlamentare per il suo disegno politico pare, tra l’altro, ispirarsi al modello autonomista del Partito Sardo d’Azione. Lo sguardo verso la Sardegna, forse, è un segnale per progetti che vertono su appuntamenti elettorali più lontani non solo nel tempo, ma anche nello spazio.

Ritornando sulla nostra isola e su Alcamo, in particolare, pochi sono, invece, i nomi che circolano attualmente in merito ai possibili candidati a sindaco. Per quanto concerne il centro-destra, sono trapelati quelli degli avvocati Tiziana Pugliesi e Alessandro Fundarò. La prima, anche se non eletta, ha ottenuto un buon risultato ad Alcamo in occasione delle elezioni nazionali del 2018. Sono state 9200 le preferenze per l’uninominale alla Camera dei Deputati. La Pugliesi era appoggiata dall’UDC, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il suo nome potrebbe rappresentare per il centro-destra la soluzione per il via libera di Scala e Papania, dato il risultato ottenuto alla sua prima esperienza politica. Il più giovane Alessandro Fundarò, però, potrebbe sparigliare le carte in gioco. Il partito della Meloni, infatti, in città è cresciuto, passando a raccogliere dai 363 voti delle regionali del 2017 ai 988 delle ultime europee. Quasi il triplo in tre anni.

Il centro sembra aver attratto, in qualche modo, anche due ex grillini storici: Antonio Lombardo e Valentina Palmeri, vere incognite allo stato attuale. Dopo aver detto adieu, lo scorso dicembre, ai pentastellati, il deputato nazionale alcamese è approdato nel gruppo Centro Democratico di Bruno Tabacci. Senza più i legami con la base del Movimento, che lo ha condotto agli scranni di Palazzo Montecitorio, l’ex portavoce 5 Stelle si è ritrovato, forse senza volerlo, a rappresentare in Parlamento le anime centriste locali, non avendo fondato un suo partito ad Alcamo. Un passo verso questa direzione, invece, è stato fatto dalla deputata regionale Palmeri che proprio con Attiva Sicilia potrà fare il suo debutto in città e che, tra l’altro, ha già dato il suo contributo al governo di Nello Musumeci salvando da una mozione di censura l’assessore Ruggero Razza (compagno della collega Elena Pagana di AS).

Sul fronte opposto, sono in corso le interlocuzioni tra le forze progressiste della città: Movimento 5 Stelle, Abc-Alcamo Cambierà, Pd, Cento Passi e Forum civico. I pentastellati si sono già pronunciati, rompendo il silenzio per bocca dello stesso sindaco uscente, Domenico Surdi. Il primo cittadino in carica tenterà alle prossime amministrative di fare il bis per essere riconfermato alla guida del Palazzo di città. Un’impresa tutt’altro che semplice, dal momento che le più alte cariche conquistate dai grillini alcamesi hanno lasciato il Movimento alla vigilia di una campagna elettorale che potrebbe riservare non poche sorprese. E, poi, si sa, sulle elezioni amministrative alcamesi vi saranno molti riflettori puntati. La Sicilia, e in particolare la parte occidentale dell’isola, è da sempre territorio fertile per i laboratori politici. Non è esclusa la possibilità di vedere applicato, proprio nella città che si affaccia sul Golfo di Castellammare, l’intergruppo che si sta formando a livello nazionale tra le forze politiche a sinistra. Insomma, attorno alla personalità del sindaco Surdi, favorevole ad alleanze con i partiti di quell’area, si potrebbe costruire un’alternativa al centro-destra “quasi” unito ad oggi. L’appoggio al primo cittadino, però, non è così semplice da formare, anche se in Consiglio comunale l’apertura verso quel mondo è avvenuta proprio l’anno scorso con l’elezione a vicepresidente del consigliere comunale Gino Pitò, espressione di Abc-Alcamo Cambierà per l’appunto. L’appello al dialogo dei 5 Stelle è stato accolto anche da Nicola Bambina, coordinatore del Partito Democratico. Potrebbero essere queste due forze politiche a trainare nel progetto il citato Forum Civico che, dopo aver escluso a dicembre un’alleanza con i pentastellati, sembra più propenso, dopo un recentissimo incontro, a continuare a sedersi attorno ad un tavolo. Anche il Movimento Cento Passi, con il suo leader locale Massimo Fundarò, ha preso parte ad un primo confronto. Tra l’altro, con quest’ultimo, alcuni grillini hanno sperimentato già in passato un’esperienza politica: Vito Lombardo alle amministrative del 2007 con i Verdi e Vittorio Ferro alle regionali con Sel nel 2012. Caso vuole, poi, che l’europarlamentare Ignazio Corrao abbia abbandonato i pentastellati, dopo essere stato due volte eletto con loro a Bruxelles, per traghettare nel gruppo dei Verdi Europei. Proprio da Alcamo, dunque, potrebbe partire la svolta ambientalista della politica, necessaria per seguire anche la transizione energetica che dovrebbe avere una spinta grazie al nuovo ministero che a livello nazionale dovrebbe essere strutturato dopo la fiducia al premier Mario Draghi, che, in queste ore, si sta discutendo a Roma. Ma dopo l’addio al Movimento di ben tre portavoce, come detto precedentemente, non sarà facile spuntarla per l’ultima carica più importante detenuta dai 5 stelle: quella del sindaco, per l’appunto. Chissà se anche ad Alcamo si proverà a formare il triumvirato auspicato dal sociologo Domenico De Masi (Conte, Di Maio e Di Battista) per il futuro nazionale dei pentastellati. Qui, intanto, si prova a fronteggiare quello degli avversari politici per poter arrestare la corsa verso il “Grande centro”.

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