Erice: sul caso Guerri, interviene il vicesindaco Mauro

redazione

Erice: sul caso Guerri, interviene il vicesindaco Mauro

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mercoledì 04 Novembre 2020 - 16:43

Nei giorni scorsi la notizia della nomina di Giordano Bruno Guerri alla carica di Sovrintendente della Fondazione “EriceArte” hanno generato una certa sorpresa e, di conseguenza, anche alcune reazioni di carattere politico. Soddisfazione è stata espressa a riguardo dal coordinamento di Fratelli d’Italia, che evidenziando il livello culturale del saggista e storico “dannunziano”, parla di “grande occasione per il territorio”. Nettamente diversa l’accoglienza di Valentina Villabuona, presidente dell’assemblea provinciale del Pd, che ha colto l’occasione per ricordare le affermazioni di Guerri a proposito del fascismo (“Il rischio di fascismo non esiste, le minacce da temere sono altre, a cominciare da quella religione civile, imposta nel Dopoguerra, che ora resuscita fantasmi dal nulla”). “È preoccupante – ha scritto Villabuona – la decisione della Fondazione Erice Arte, in un comune di centro sinistra che aveva anche votato all’unanimità una mozione antifascista, alla quale non si diede mai seguito, dopo le proteste di noti esponenti di destra. Sono tempi difficili, dove certi rigurgiti sono vivi più che mai, incendiano le piazze e alimentano gli scontri sociali, non si può far finta di nulla. Non vorremmo vedere anche ad Erice, Città della Pace, una mostra sul culto del Duce, già organizzata dallo stesso Guerri proprio a Salo’. Una scelta curiosa peraltro in linea con quelle regionali, nonostante gli indirizzi politici opposti. Bisognerebbe chiedersi come si fa a ricordare Pietro Ermelindo Lungaro, vittima delle Fosse Ardeatine il 25 aprile ed affidare la cultura ad un professionista che ha affermato che non si può demonizzare il fascismo, che durante quel ventennio fece anche cose buone, dichiarazione peraltro contestata dallo stesso Presidente Mattarella”.

Sulla querelle interviene adesso il vicesindaco Gianni Mauro, che difende la scelta. “È bene innanzitutto chiarire che il principio fondamentale che ha ispirato ed ispira l’Ente comunale è la trasparenza. Principio che ben si concilia e che segue il rispetto delle regole. È stata dunque avviata la procedura della manifestazione d’interesse con un avviso pubblico che conteneva i requisiti per potervi partecipare. Requisiti stringenti, legati alla professionalità ed all’esperienza dei candidati. La selezione successiva, effettuata democraticamente dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione, è stata conseguente ed in linea con il principio fondamentale e con le regole stabilite. Preso atto dei curricula, infatti, i membri del Cda hanno preso la decisione sulla base di parametri tecnico-culturali. Tale percorso è stato definito da chi è legittimato a farlo, cioè il vertice dell’Ente e non l’Amministrazione Comunale, sebbene l’Ente sia proprietà del Comune di Erice. Ma in diritto la forma spesso è sostanza. Di fronte ad una procedura indiscutibilmente lineare, disinteressata e pubblica, risultano dunque come note stonate le dichiarazioni diramate alla stampa da alcuni che offuscano, verosimilmente a fini politici, ciò che è una manifestazione di assoluta ed innegabile democrazia. Dichiarazioni che a tratti sanno di censura e che confliggono in maniera evidente con tale sacrosanto principio che pure pare ispirare alcuni Partiti politici. Qui, infatti, non stiamo parlando di una nomina diretta, cioè di una scelta di carattere politico. Anzi, qui la politica non c’entra proprio nulla, dunque appare assolutamente fuori luogo, miope ed anche strumentale l’accusa secondo la quale la scelta del professor Guerri porterebbe ad una temuta deriva a destra. Il professor Bruno Guerri, figura di altissima caratura culturale, avrà infatti come interlocutore istituzionale il Consiglio d’amministrazione della Fondazione, presieduto dalla Sindaca Daniela Toscano, del quale peraltro il Primo cittadino non farà più parte, a partire dal prossimo Cda, in base al nuovo statuto approvato dalla giunta e in attesa di approvazione del Consiglio comunale. Nella sua responsabilità di Sovrintendente e nella sua autonomia di giudizio, il professor Guerri dovrà seguire e concretizzare le linee guida del progetto culturale della Fondazione che sono parte integrante del progetto di governo dell’Amministrazione Toscano. Dunque suggerisco di lasciar lavorare il professor Bruno Guerri e la Fondazione. Le democratiche critiche, se necessarie, hanno l’obbligo morale ed etico di attendere il giusto tempo”.

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