Il pestaggio di via Sibilla scuote Marsala. Intervengono anche Bartolo e l’Anpi

redazione

Il pestaggio di via Sibilla scuote Marsala. Intervengono anche Bartolo e l’Anpi

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martedì 11 Agosto 2020 - 10:14

La notizia del pestaggio del giovane africano a Marsala, raccontata ieri mattina sulla nostra testata, ha scosso la comunità lilybetana. La violenza, ma anche l’atteggiamento complice della banda di sodali a protezione del “capo”, ha destato grande impressione, suscitando non pochi interrogativi. Toccherà alle forze dell’ordine e agli enti competenti chiarire la vicenda denunciata grazie alle testimonianze di alcuni passanti, rimasti sotto shock dalle scene a cui hanno avuto modo di assistere, testimonianza di un’inquietante escalation nelle tensioni che già si registrano da settimane nel centro storico marsalese nelle serata della movida.

L’episodio di sabato è stato ripreso da tutte le agenzie di stampa nazionali. Una brutta pagina per una città in cui da oltre 30 anni operano associazioni e volontari hanno dedicato gran parte dei loro sforzi a promuovere l’accoglienza e a favorire l’incontro e lo scambio tra culture diverse. Nel frattempo, dopo gli interventi di ieri da parte di Base Riformista e della presidente dell’assemblea provinciale del Pd Valentina Villabuona, si registra anche la presa di posizione dell’europarlamentare Pietro Bartolo: “Si dice che il nome della città di Marsala venga da Mars Allah, letteralmente “porto di Allah”. Eppure persino all’interno di una comunità accogliente sin dalla sua fondazione leggiamo casi di violenza e di razzismo. Segno dei tempi? No, troppo facile. Ci sono delle responsabilità politiche precise. I mandanti dei tanti, troppi, episodi di razzismo che si ripetono quotidianamente in Italia hanno nomi e cognomi precisi. Bisogna fermare questa semina di odio che porta solo acqua a certi mulini elettorali”.

“Siamo ancora una città solidale e accogliente o è in corso una mutazione genetica?”, si chiede Pino Nilo, segretario dell’Anpi di Marsala che in questi anni è stata una preziosa sentinella sul rispetto dei valori democratici sanciti dalla Costituzione repubblicana. “Non comprendo come si possa arrivare a episodi come questo. Evidentemente le scritte infami comparse in questi anni sui muri della città hanno fatto da scuola. Faccio fatica a capire come un ragazzo di colore possa essere aggredito con tanta violenza mentre e che altri ragazzi stiano lì a vigilare affinchè nessuno si intrometta. E’ chiaro che ci troviamo di fronte a un problema veramente grosso”. Nel sottolineare come l’Anpi di Marsala sia “disgustata” per quanto avvenuto, Nilo evidenzia infine come le prossime elezioni amministrative costituiranno un appuntamento importante anche per capire che tipo di atteggiamento manterranno i candidati di fronte a fenomeno di violenza e intolleranza: “Finora ho letto e sentito solo qualche dichiarazione in politichese. Voglio sapere adesso cosa ne pensano tutti i candidati a sindaco”.

Sulla vicenda interviene anche il presidente dell’Anpi per la provincia di Trapani Aldo Virzì: “Ancora un intollerabile episodio di razzismo a Marsala. L’ANPI della provincia di Trapani esprime la sua totale solidarietà al giovane extracomunitario fatto oggetto della violenza razzista di quella, per fortuna sparuta, banda di giovani e meno giovani intrisi di una cultura dell’intolleranza tipica del fascismo di ieri e di oggi. L’ANPI da tempo guarda con preoccupazione quanto succede in alcuni centri della provincia di Trapani, in particolare a Marsala, dove nelle scorse settimane si sono avuti episodi di intolleranza, di violenza verbale anche con vergognose scritte nei confronti dei partigiani marsalesi che onorano la nobile città lilibetana. L’ANPI provinciale ha avuto modo di denunziare la preoccupante situazione anche nel corso di una riunione con i rappresentanti delle forze dell’ordine, voluta dal Prefetto Ricciardi dopo un incontro con una delegazione dell’ANPI. Siamo stati rassicurati dagli impegni presi dai rappresentanti delle forze dell’ordine ai loro massimi livelli; siamo rassicurati dalla vigilanza del signor Prefetto. Questo non fa venire meno la nostra vigilanza e la nostra denunzia per il ripetersi di atti e gesti tipici del razzismo e del neofascismo”.

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