Alcamo, l’assessore dimissionario Giuseppe Campo: “Sarò ancora scudiero del sindaco”

Linda Ferrara

Alcamo, l’assessore dimissionario Giuseppe Campo: “Sarò ancora scudiero del sindaco”

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giovedì 06 Agosto 2020 - 19:33

La salute è stata una delle tre deleghe assegnatagli dal sindaco Surdi nell’agosto dello scorso anno. Adesso, a causa della sua condizione fisica, il componente della amministrazione grillina ha dovuto lasciare il suo compito. Con lui abbiamo parlato dei progetti di cui si stava occupando.

A un anno dalla sua nomina come assessore allo sport e mobilità, sono arrivate le dimissioni per motivi di salute. Quali sono le sue condizioni?

Le mie condizioni sono ottimali al 90%. Io ho avuto un tumore nel 2010, all’intestino, e la chemio mi ha causato delle situazioni destabilizzanti in alcuni organi del mio corpo. E una di queste riguarda il sistema nervoso del cuore. Difatti, ogni tanto, a cadenza mensile o bimensile, mi partiva un’aritmia atriale, che non è niente di grave, ma che necessita di parecchie ore di riposo affinché la frequenza cardiaca ritorni alla normalità. Quando mi sono dimesso, il primo agosto, ad un anno dalla mia avventura iniziata insieme alla giunta, ho fatto il compleanno (ironico ndr) e, purtroppo, ho dovuto lasciare.

Si è dimesso dopo l’approvazione del Dup e del bilancio. Gli ultimi documenti importanti che questa giunta porterà avanti prima delle prossime elezioni amministrative. Che cosa troveremo riguardo le sue deleghe e che vedremo attuate?

Per quanto riguarda la delega della mobilità sostenibile, è sotto gli occhi di tutti, la pista ciclabile. Sicuramente, si potrebbe fare anche una corsia ciclabile in alcune zone del paese, perché il codice della strada, a causa del Covid, è stato modificato. Ora, ci sono tre tipi di corsie ciclabili: la pista ciclabile in sede propria, la pista ciclabile riservata, che è quella di Alcamo, e adesso è nata la corsia ciclabile. Praticamente, si possono realizzare in strade ampie, a 1,50 m dal marciapiede, dove non sono posteggiate le auto, delle linee tratteggiate con ogni 20, 30 m stampato il simbolo della bici. Questa corsia ciclabile, può essere impegnata sia dalle moto sia dalle macchine, però, all’interno di questa corsia, la bici ha la precedenza. Ad Alcamo si potrebbe fare a prescindere dal Dup, dal PEG (Piano Esecutivo di Gestione) o dal bilancio, perché non ha grosse spese. Sicuramente, ci sarebbe stata per tempo la navetta Alcamo-Alcamo Marina, che andrà a realizzarsi spero prima del 15 di agosto. Si farà comunque, perché è giusto che i cittadini abbiamo a disposizione questo trasporto. Però, in tempo di pace si sarebbe potuto fare molto più. Poi, per quanto riguarda le palestre, al Palatenda di via Verga stanno iniziando i lavori. Si fermeranno sicuramente questa settimana del ferragosto, però, alla riapertura arriverà il materiale per sostituire le doghe del parquet che si sono ammalorate e nel giro di 20, 30 giorni, prima dell’inizio delle attività, si dovrebbero ultimare i lavori e, quindi, renderla fruibile alle associazioni sportive. Per quanto concerne il Pala D’Angelo, quella è una storia a parte, perché vero è che il parquet è stato finito, vero è che il materiale per acquistare i tabelloni elettronici e quant’altro è già in itinere, perché i fondi ci sono e ci sono i fondi per la pulizia, però, purtroppo, non dobbiamo dimenticare che il Covid ha traslato tutte le date avanti di tre, quattro mesi. Io oserei dire cinque mesi perché le aziende non hanno prodotto il materiale necessario e, quindi, siamo in attesa. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, un mio dispiacere è che avevamo iniziato un discorso con il comandante dei vigili urbani per cercare di trovare la soluzione ed evitare che i grossi camion entrassero ad Alcamo dopo un certo orario. Per esempio, l’autotrasportatore che deve consegnare delle merci dovrebbe entrare ad Alcamo prima delle 8.00, dopodiché deve uscire o deve venire ad Alcamo dopo le 8.00, cioè quando il traffico urbano non verrebbe a subire la loro presenza e, quindi, causare intasamenti etc. Un discorso a parte merita il viale Europa. È una strada speciale per quanto concerne la fruibilità dei cittadini. Una strada di collegamento fra i vari quartieri e deve essere in uso alle persone che devono spostarsi o che non conoscono la città. I cittadini dovrebbero usare le vie urbane. Per fare un esempio, per andare in Piazza della Repubblica, non bisogna fare per forza tutto il viale Europa. Si può scendere dalla via Guarrasi e arrivare poi in via Trinità ed essere in Piazza della Repubblica. Invece, l’80% dei cittadini alcamesi, vengono da via Kennedy o salgono dal viale Italia, si fanno tutto il viale Europa, via Maria Riposo e si vanno ad impelagare. Per quanto riguarda il resto, ci sarebbe il bike sharing. Nel Dup erano presenti, ma credo di difficile realizzazione stante la situazione economica. C’è anche il discorso del bus elettrico.

Sono arrivati dei finanziamenti?

Il ministero degli interni ha accreditato al Comune di Alcamo due milioni di euro. È un ristoro sulle tasse non pagate.

E possono essere utilizzati per il bus elettrico.

Non da subito. Ci vorranno un paio di mesi. Spero di sì, perché ci vogliono 200 mila euro e non c’erano. Li stavamo cercando disperatamente, anche perché facciamo parte di un progetto di cui capofila è Marsala e se noi non attuiamo quello che era previsto nel bando rischia di saltare tutto. Abbiamo avuto la proroga fino a febbraio 2021. Io spero che sia fino a giugno, visto che c’è stato il Covid.

Un’opera che ha fatto tanto discutere, aperta e resa accessibile a tutti i cittadini prima dell’estate è quella della pista ciclabile. Lei è stato tra l’altro vittima di un’aggressione a causa del dibattito in città su quest’opera. Però, non è stata prevista l’inaugurazione, come mai?

Diciamo che l’inaugurazione è stata fatta con la posa dell’arredo urbano previsto, che ha dato il “la” alla fruibilità di tutti i cittadini. La migliore inaugurazione è stata quando, nel quotidiano, sono cominciate ad aumentare gradualmente le presenze di ciclisti. Addirittura, ho visto pure le trici, utilizzate da donne o persone in età avanzata, perché non c’è il rischio di perdere l’equilibrio. Il futuro per le perone over 60 è la trici, una bici a tre ruote dove dietro si può mettere la spesa e quant’altro. Un sabato ed una domenica, mi sono fermato ad un angolo della strada del Corso VI Aprile, per quattro ore, ed ho verificato che la mattina veniva fruita da 20, 30 persone. Dalle 8.00 alle 12.000, la pista ha triplicato il numero dei ciclisti, giovani e meno giovani. Questo da quando è stata aperta al doppio senso. Stessa cosa nel viale Europa. L’unico rammarico è che nel viale Europa, troppo spesso, la pista ciclabile viene utilizzata da motociclisti. Addirittura, l’altro giorno sono stato affiancato da una signora che mi suonava e alla quale avrei voluto dire una parola graziosa, ma non l’ho fatto perché sono una persona educata. Però, la pista ciclabile è inaugurata, fisiologicamente inaugurata. Era là da un anno in un unico senso. Ora abbiamo una pista ciclabile e i turisti fanno i complimenti perché stiamo riducendo il gap che c’è con le altre città del nord dove le piste sono lunghe km e km.

A proposito di bici, Alcamo è stata designata come seconda tappa del “Giro d’Italia” che si terrà ad ottobre. Una soddisfazione per l’amministrazione visto che, grazie a questo evento, la città sarà sicuramente sotto la luce dei riflettori.

Quando si parla del “Giro d’Italia”, come tutti gli eventi a carattere internazionali, vengono i brividi. Alcamo è una città dove sono presenti 100 e passa associazioni sportive senza scopo di lucro. Cioè, parliamo di centinaia di dirigenti che si impegnano nel quotidiano per promuovere lo sport. Un fiorire di attività: ciclismo, basket, pallavolo. Addirittura, avevamo l’hockey sul ghiaccio quasi al parallelo del tropico. Quindi, la tappa che partirà da Alcamo, il giorno di San Francesco di Assisi, paradossalmente la data di nascita anche del Movimento 5 Stelle, mi inorgoglisce ancor di più. Come me, inorgoglisce Domenico Surdi, tutta la giunta, i dirigenti che sono coinvolti in prima persona. Stiamo aspettando. Io parlo sempre al plurale perché ho smesso di fare l’assessore h24, ma sono sempre impegnato come lo ero prima. Ho collaborato con la giunta Surdi a partire dalla campagna elettorale e lo farò fino a quando Domenico Surdi e il Movimento 5 Stelle saranno attivi ad Alcamo e produrranno sempre risultati. Il “Giro d’Italia” alla partenza non dovrebbe richiedere grossi investimenti. Vengono fatti all’arrivo, dove vengono messi su degli spettacoli di continuo, a partire dalle 14.00 fino alle 18.00, anzi pure la mattina. La consulta dello sport dovrebbe coinvolgere tutto il mondo dello sport, a partire dalle scuole calcio, dai bambini. Dovremmo dipingere Alcamo di rosa, trovando i fondi o gli sponsor. Le associazioni sportive di ciclismo, che ad Alcamo sono sei o sette se no ricordo male, si stanno attivando per cercare di organizzare, lo hanno già chiesto a me, un incontro assieme al sindaco, al neo assessore, non so se sarà nominato a breve, sconosco chi possa essere, i quali saranno ben lieti di organizzare una manifestazione mattutina. La partenza sarà verso mezzogiorno, quindi, ci sono i tempi per fare un qualcosa di veramente bello. Ci stiamo lavorando. Sul fatto di essere orgoglioso lo sono, sicuramente meno di Domenico, perché lui è il sindaco. Io sono un suo scudiero, lo sono stato, lo sarò ancora con immenso piacere.

In quest’ultimo anno il M5S ha subito delle contrazioni all’interno. Qualcuno è uscito, qualcun altro addirittura ha fondato un altro movimento. Alcamo è stata la città più grillina d’Italia. Qual è il suo stato di salute?

Sulle vicende personali dei consiglieri non entro. Rispetto le loro decisioni perché il Movimento 5 Stelle non è un partito, è altro, dove le teste pensanti non vengono compresse, oppresse, si dà la libertà di parola. Certo, la correttezza dialettica imporrebbe che ci si confronti anche a muso duro, però, nelle opportune sedi. Nell’assumere degli atteggiamenti “politici” che possono servire da sprone, non ci trovo niente di scandaloso, anche se poi, alla fine, tutto sommato il gruppo vota ciò che il sindaco, l’amministrazione porta. E il fatto che ci siano delle interrogazioni o accessi agli atti non mi scandalizza. Mi scandalizzerei se ci fosse qualcosa di losco e gli eventuali amministratori o consiglieri passassero sopra queste cose. Sicuramente, ognuno di noi, risponde del proprio operato.

È stato il fautore di un’iniziativa unica ad Alcamo, che è quella dei “Camminatori serali”. Con il suo input sono nati diversi gruppi che attraversano la città, anche Alcamo Marina. Addirittura a Castellammare del Golfo si è diffusa questa pratica. Che cosa si augura per il futuro?

Non siamo gli unici in Italia e non sono stato originale. Sono nati in Emilia, dove sono stati strutturati insieme all’Asp. Ad Alcamo sì, sono stato io. Mi emoziono quando, ad Alcamo Marina, nella via del Golfo, vedo decine, a volte centinaia di persone che incrocio e mi salutano, perché vuol dire che sono state infettate da un virus. Chiamiamolo Covid-camminatori. Cercare di mantenere lo stato di salute. Lo scopo è questo, non ha secondi fini. A breve, riprenderò le mie camminate insieme ai piccoli gruppi. Io ho invitato a camminare così perché con il Covid non abbiamo finito. Quindi, camminare serve semplicemente per prolungare lo stato di salute al massimo. Io ho presentato un progetto al sottosegretario del governo Conte 1 da sottoporre non al ministero dello Sport, ma al ministero della Salute. Il ministero dello Sport foraggia con fondi il CONI. Quest’ultimo, poi, dà delle elemosine agli enti di promozione sportiva, che sono quelli che promuovono la camminata serale, il ciclismo di base, il calcio, il minibasket, il minivolley, e quant’altro. L’ambizione del CONI è il risultato, cercare di creare, formare atleti da portare alle olimpiadi, ai campionati del mondo. E coinvolge 200-300 mila atleti in tutta Italia. Gli enti di promozione sportiva, invece, ne coinvolgono oltre sei milioni. Il tesseramento parla chiaro. Sei milioni di gente che fa fitness, aerobica, briscola in cinque, burraco e attività psicofisica, che serve a tenere in attività questa gente non solo dal punto di vista fisico vero e proprio, ma anche mentale. Noi ad Alcamo Marina, da maggio a ottobre, avremo la possibilità, per chi ha problemi di movimento, specialmente per chi è in sovrappeso, di fare attività. L’attività di base, la promozione sportiva dovrebbe essere a carico del ministero della Salute, perché nell’arco di 25 anni risparmierebbe ogni anno 2 miliardi di euro. Le persone avrebbero meno problemi di circolazione, meno infarti, vi sarebbero meno diabetici, meno obesi. Tutto meno. Di più, ci sarebbe la salute. Però, questa cosa la dico io e non la tengono in considerazione. Alla fine della seconda guerra mondiale, l’unica nazione che costruiva ospedali in paesi di 600 abitanti era l’Italia. Gli altri stati come Germania, Inghilterra, Francia, Spagna non costruivano ospedali piccoli, costruivano ospedali grandi. In un raggio di 50 km c’era l’ospedale di riferimento. Invece, costruivano palestre, piscine, ippodromi, scuole, cose dove fare attività motoria. Quindi, l’investimento era sulla prevenzione, e non sulla cura. L’Italia è sempre sotto cura, basta guardare i partiti politici.

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