Boss mafiosi ai domiciliari, interviene Fava: “Non si usi la scusa del Covid”

redazione

Boss mafiosi ai domiciliari, interviene Fava: “Non si usi la scusa del Covid”

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mercoledì 22 Aprile 2020 - 16:53

Da alcuni giorni gli approfondimenti di alcune testate nazionali hanno consentito di apprendere che una circolare del Dipartimento Affari Penali, che quattro giorni dopo la pubblicazione del decreto Cura Italia, chiedeva a tutti i penitenziari italiani di stilare una lista di detenuti over 70 o affetti da gravi patologie e mandarle “con solerzia all’autorità giudiziaria, per eventuali determinazioni di competenza”. Tra i frutti di tale indirizzo vi è anche la scarcerazione del boss Francesco Bonura, detenuto in regime di 41 bis, considerato tra i fedelissimi di Bernardo Provenzano, in questi giorni trasferito ai domiciliari per motivi di salute. Una vicenda che sta scatenando un ampio dibattito mediatico e politico.

Sul tema interviene il presidente della Commissione Regionale Antimafia Claudio Fava: “Se i Tribunali di sorveglianza ritengono che un capomafia ultrasettantenne abbia patologie non compatibili con la detenzione e non sia più pericoloso, nessuna obiezione alla concessione dei
domiciliari. Ma non prendiamo a pretesto il Covid, per favore! Ad epidemia in fase discendente e trovandosi in condizioni di necessario isolamento al 41 bis, sarebbe ipocrita giustificare le
scarcerazioni con i rischi legati al corona virus.”
Fava sottolinea a riguardo che un lasciapassare di questo genere “sarebbe offensivo per le migliaia di anziani morti per le condizioni di promiscuità sociale e sanitaria in cui si sono trovati.”
“Se volete scarcerare Bagarella e Santapaola – conclude Fava – fatelo assumendovi la responsabilità di trovare una valida e legittima giustificazione. Che non può essere, a quattro mesi dall’inizio della
pandemia, il rischio del contagio, mentre migliaia di detenuti in attesa di giudizio o con pene lievi restano esposti, loro si, al rischio contagio nelle fatiscenti carceri italiane”.

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