Battute finali per il processo con rito abbreviato nei confronti di Carmelo Bonetta, che si sta celebrano al Tribunale di Marsala. Nell’udienza di questa mattina, il pubblico ministero Maria Milia ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per l’imputato, reo confesso per l’omicidio di Nicoletta Indelicato. Pur riconoscendo che Bonetta ha contribuito al ritrovamento del corpo della ragazza, dei vestiti e del coltello utilizzato per l’omicidio, nel corso della requisitoria, il pm ha evidenziato la condotta ondivaga mantenuta da Bonetta e il silenzio mantenuto su alcuni aspetti legati al delitto.
Ad inizio udienza, il giudice Francesco Parrinello aveva rigettato la richiesta di perizia medico legale presentata dall’avvocato dell’imputato, allo scopo di evidenziare che alcuni tra i colpi che hanno ucciso Nicoletta Indelicato sono partiti da un soggetto mancino (Margareta Buffa, coimputata in un altro processo, è mancina, ndr). L’avvocato di Bonetta, Natale Pietrafitta, ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito, insistendo sulla collaborazione resa da Bonetta nel corso delle indagini. E’ intervenuto anche l’avvocato Giacomo Frazzitta, in rappresentanza della famiglia di Nicoletta Indelicato. Nel corso della sua arringa, il legale lilybetano ha letto anche un sms inviato dalla ragazza a Bonetta tra il 4 e il 5 marzo, in cui la stessa chiedeva all’uomo di lasciarla in pace e dichiarava di non capire perchè ce l’avessero con lei. Un messaggio che, comprensibilmente, ha creato una certa emozione in aula. Frazzitta ha inoltre sottolineato come Bonetta abbia raccontato soltanto parzialmente la vicenda (parlando a riguardo di “attendibilità frazionata”), facendo poi riferimento al concetto criminologico di “coppia assassina”.
La sentenza, anticipata dalle eventuali repliche delle parti, è attesa per venerdì 13 marzo.