Best Countries Report 2020: l’Italia è prima solo per “food and wine”

redazione

Best Countries Report 2020: l’Italia è prima solo per “food and wine”

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martedì 21 Gennaio 2020 - 10:09

Il miglior posto dove vivere è la Svizzera, n° 1 al mondo per il quarto anno consecutivo, in base al Report Best Countries 2020, classifica realizzata da uno studio di VMLY&R BAV Group, U.S. News & World Report, e Wharton School della University of Pennsylvania. L’Italia resta stabilmente indietro in classifica, in 17° posizione. La graduatoria considera 80 Paesi in base a una serie di criteri, da influenza economica e potere militare, a qualità della vita e istruzione, per capire come le nazioni vengono percepite a livello mondiale. Agli intervistati è stato chiesto di indicare i Paesi da cui preferirebbero acquistare le diverse tipologie di prodotti, per misurare il potere della marca-paese.

La Germania si colloca al 1° posto per i consumatori che vorrebbero acquistare da questa nazione automobili, assistenza sanitaria e prodotti farmaceutici. La Francia è n °1 per cosmetici e fashion, l’Italia per food & wine, il Giappone per technology & electronics. Per la Svizzera si tratta del quarto anno consecutivo in testa alla classifica del Best Countries Report. Per quanto riguarda la qualità della vita generale, la Svizzera ha preceduto il Canada, secondo, e il Giappone. Ai piedi del podio Germania e Australia. Il rapporto Best Countries, prodotto da un’indagine globale annuale di oltre 20’000 persone in 80 paesi.

Le classifiche includono 65 metriche. Il rapporto Best Countries e le classifiche successive si basano su come le percezioni delle persone definiscono i paesi in termini di una serie di caratteristiche qualitative. A piacere della Svizzera sono le dimensioni ridotte: si tratta di un paese piccolo ma prospero che offre stabilità e affidabilità. La struttura del lavoro è inoltre efficace, in grado di garantire un miglior equilibrio tra vita professionale e vita privata e gode anche di un ottimo ambiente e soprattutto di aria poco inquinata. Da segnalare che il Regno Unito, lacerato da quasi quattro anni di un controverso dibattito sulla Brexit che scende al n. 6. “Solo” settimi gli Stati Uniti che se da un lato sono visti come uno stato molto potente dall’altro pagano i dubbi sulla politica portata avanti da Trump. In generale lo studio ha riportato, negli intervistati, opinioni sempre più negative sul mondo e all’interno dei paesi. Rispetto al 2019, un numero maggiore di persone afferma che l’economia globale è in declino.

E se i venti di guerra dal Medio Oriente preoccupano e non poco, in Europa l’umore è sempre più preoccupato per i cambiamenti climatici, l’occupazione e la migrazione. Per quanto riguarda le altre classifiche ha destato molta attenzione quella relativa al “Miglior paese dove far crescere i propri figli”. Qui è la Danimarca il posto ideale, la Svizzera si è confermata 7° in questa particolare classifica dove la fanno da padrona i paesi scandinavi con Svezia e Norvegia sul podio, poi il Canada, l’Olanda, la Finlandia, ecc. Lo studio in questo caso ha preso in considerazione otto macro aree in 73 nazioni: attenzione ai diritti umani, sostegno alla famiglia, uguaglianza di genere, livello di felicità, uguaglianza di reddito, sicurezza, istruzione pubblica e sistema sanitario.

Per quanto riguarda la stabilità, la trasparenza e l’uguaglianza, il 1° posto spetta al Lussemburgo davanti la Svizzera e al Canada tra i migliori paesi per condurre affari. Basti pensare che qui gli Stati Uniti, al contrario, si collocano al 45° su 73 paesi. La Svezia è il paese migliore per qualità di vita per le donne, per allevare i figli e per uno stile di vita sostenibile.

La Gran Bretagna è prima per l’istruzione, la Nuova Zelanda è favorita per la pensione e il Canada ha la migliore qualità di vita. Il Lussemburgo è il paese più business-friendly, gli Emirati Arabi sono al 1° posto per le economie emergenti, e la Svizzera è il paese ideale come sede per le Corporation.

Questo rapporto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può aiutare le marche a capire il potenziale che acquisiscono connettendosi alla loro nazione d’origine. I dati approfonditi sulla marca-paese Italia e l‘approccio innovativo del Brand Origin Index suggeriscono alle aziende italiane che esportano all’estero, le leve ottimali su cui puntare. In sintesi la metodologia del Report Best Countries si basa sui dati raccolti da un’indagine proprietaria su oltre 20.000 imprenditori, élite e cittadini in generale.

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