Anche la capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto, prende posizione contro il ridimensionamento del nosocomio castelvetranese. “L’Ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano non dovrà subire un declassamento – scrive la parlamentare marsalese -. Lo chiede un’intera comunità istituzionale composta da parlamentari nazionali e regionali, e dagli amministratori dei Comuni della Valle del Belice, che ha fatto sentire una sola voce sottoscrivendo un documento con il quale si auspica che il presidio ospedaliero mantenga ed aumenti le unità operative e implementi anche i posti letto. È in atto un’azione corale senza distinzioni politiche e partitiche che il governo Musumeci sono certa saprà recepire per rilanciare nel confronto con il Ministero della Salute la richiesta di deroga al Decreto Balduzzi. È indubbio quanto nel merito si sia spesa la presidente della Commissione Sanità dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo per impedire che l’Ospedale di Castelvetrano subisse un ridimensionamento che, senza una deroga, sarà inevitabile stante l’adeguamento della rete e dell’atto aziendale al Decreto del precedente Governo regionale. La richiesta univoca di un bacino che raccoglie oltre 100 mila abitanti, qual è appunto la Valle del Belice, e l’emergenza sanitaria che potrebbe conseguire per il grave rischio sismico insistente in quell’area, debbono indurre una seria riflessione. Questa condizione, come già è avvenuto per Rigopiano, è sufficiente per classificare l’ospedale tenendo in considerazione che, in caso di calamità, si attiva proprio in questa area il Com (centro operativo misto intercomunale) per affrontare le emergenze sanitarie. Apprezzo molto anche le solllecitazioni che in tal senso sono arrivate dalla consigliera comunale di Castelvetrano Rosy Milazzo. Il nosocomio cambierà presto nome e verrà definito “Ospedale della Valle del Belice”, così come assicuratomi direttamente dall’assessore Razza, accogliendo una richiesta del territorio e della quale sono stata portavoce. Il comprensorio belicino deve poter contare su una struttura funzionale ed è per questo che si chiede la sua ridenominazione servendo un’utenza interprovinciale. La fragilità sismica del territorio è la condizione che rende possibile la deroga e in tal senso è stata formulata la proposta da tutti sottoscritta sabato scorso. Auspico che a Roma i parlamentari Pd e Cinquestelle, che qui in Sicilia sono all’opposizione, agiscano con spiccato civismo affinché la posizione unitaria della politica siciliana trovi accoglimento pieno presso il Ministero della Salute per gli atti consequenziali che dovrà emanare a tutela dell’ospedale di Castelvetrano”.
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