Marsala 2020, verso il rush finale: i nomi in campo e i nodi da sciogliere

Vincenzo Figlioli

Marsala 2020, verso il rush finale: i nomi in campo e i nodi da sciogliere

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mercoledì 08 Gennaio 2020 - 06:50

Le festività natalizie sono ormai in archivio e le manovre di avvicinamento alle amministrative di primavera sono destinate ad ulteriori accelerazioni nei prossimi giorni. In attesa che il Ministero degli Interni comunichi le date in cui si terrà l’imminente tornata elettorale, proviamo a fare il punto della situazione.

Partiamo, ovviamente, dal sindaco in carica, Alberto Di Girolamo, che prima di Natale, nell’intervista rilasciata alla nostra testata, aveva dichiarato di non aver ancora deciso se ricandidarsi o meno. A distanza di quasi tre settimane, non ci sono novità su questo fronte, ma pare scontato che la decisione definitiva verrà annunciata entro fine mese. A quel punto, sarà chiaro se ci sarà un’unica coalizione di centrosinistra o se l’area progressista correrà con due punte (Di Girolamo e Nicola Fici) come già avvenne nel 2007, ai tempi di Leo Giacalone e Ottavio Navarra. La sensazione, però, è che quello scenario non sia ripetibile, sia perchè non produsse gli effetti auspicati, sia perchè il contesto politico è cambiato sensibilmente.

Tra le novità principali, quella costituita dal Movimento 5 Stelle, che, salvo sorprese, dovrebbe essere anche stavolta della partita così come avvenne nel 2015, quando il candidato sindaco Antonio Angileri si piazzò al terzo posto, alle spalle di Di Girolamo e Grillo. Resta da capire se i pentastellati punteranno sul portavoce consiliare Aldo Rodriquez o se i parlamentari nazionali e regionali del territorio (da Santangelo alla Aiello) cercheranno altre vie. E poi c’è un centrodestra che appare nuovamente competitivo, dopo la diaspora seguita alle cadute di Berlusconi, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo. Da Palermo si vorrebbe pertanto costituire una coalizione tradizionale, sfruttando il ruolo di Musumeci e la crescita nei sondaggi (e i nuovi reclutamenti in Sicilia) di Salvini e Meloni. Al di là delle dichiarazioni rese dal coordinatore provinciale Toni Scilla, la sensazione è che diversi esponenti di Forza Italia (a partire dal marsalese Stefano Pellegrino) non condividano questa linea, preferendo una coalizione civica. Ed è intorno a questo ragionamento che potrebbero prendere forza le candidature di Renzo Carini o Salvatore Ombra.

Il presidente di Airgest, poco prima di Capodanno, si è detto pronto a valutare questa prospettiva e a parlarne con Musumeci. L’ex sindaco, corteggiatissimo sia da una parte del mondo politico che da alcuni media locali, dopo diversi garbati “no, grazie” è sembrato più possibilista negli ultimi giorni. Sarebbe un ritorno sulla scena per certi versi clamoroso, dopo la rinuncia al bis nel 2012 e il pieno ritorno all’attività professionale. Alternativa a Carini e Ombra sarebbe la candidatura di Giulia Adamo, nel caso in cui arrivasse l’assoluzione nel processo sulle cosiddette “spese pazze” all’Ars. La sentenza è attesa per il 16 gennaio e l’impressione è che fino a quel giorno nessuno scoprirà le sue carte. Nel frattempo, è stata fissata per questa sera nello studio del notaio Salvatore Lombardo una riunione che dovrebbe mettere di fronte alcuni dei partecipanti al tavolo dei moderati (Paolo Ruggieri, Massimo Grillo, Giovanni Sinacori), Nicola Fici, Ivan Gerardi, Antonio Parrinello, Luigi Giacalone e Diego Maggio. Proprio quest’ultimo è stato il promotore della riunione, con l’obiettivo di “trovare una linea comune ed evitare che Marsala finisca in mani improprie”. Nei giorni scorsi Maggio aveva lanciato un appello a unire le intelligenze dei candidati di buona volontà e le competenze di chi ha dimostrato, in ambiti diversi, di saper amministrare. “Ogni rinuncia dei capaci – il monito dell’ex dirigente della Provincia di Trapani – determinerà la vittoria dei soliti mestieranti del consenso e per Marsala il ritorno ad un triste presente”.

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